Parigi, parte il G20 finanziario. L’obiettivo sarà ridurre gli squilibri che ostacolano la crescita
Si terrà oggi a Parigi il vertice dei ministri finanziari del G20 che dovrà definire criteri comuni per misurare gli squilibri globali. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha confermato la volontà francese, nel turno di presidenza del G20, di riformare il sistema monetario mondiale e i mercati delle materie prime entro la fine dell'anno, un cammino impegnativo che intanto deve fare i conti con la necessità di individuare indicatori comuni.
Il minitro francese dell'economia, Christine Lagarde, nei giorni scorsi ha voluto tranquillizzare le economie emergenti. "Non vogliamo porre dei diktat a questo o quel paese danneggiando la competitivita' o le esportazioni ma cerchiamo di raggiungere un equilibrio di cui tutti possano beneficiarne". Secondo diverse fonti però la proposta francese deve superare le riserve dei cossiddetti Brics, infatti, Cina, India, Brasile, Russia e Sud Africa hanno espresso forti dubbi a riguardo.
Dall'altra parte l'Unione Europea punta a finire il vertice parigino con un accordo su obiettivi chiari e poi magari rinviare le trattative sulle questioni più complesse. Il vertice si aprirà ufficialmente oggi alle ore 18 quando il presidente Sarkozy ricevera' all'Eliseo i ministri delle finanze dei 20 paesi. In vista dell'avvio ufficiale sono in calendario diversi incontri informali per definire fronti comuni e strategie.
La Lagarde incontrera' nel primo pomeriggio il segretario al tesoro americano Timothy Geithner e intorno alle 14,30 si vedranno per un vertice informale i ministri delle finanze di Cina (da poco seconda potenza mondiale), India, Brasile e Russia. Olte alle riserve sugli indicatori per misurare gli squilibri finanziari, il Brasile da alcuni giorni ripete che sara' contrario a qualsiasi intrvento fiscale sulle materie prime, altro tema che irrompe sul G20 davanti all'escalation dei prezzi. (fonte ASCA)
Per l'Italia è presente il governatore di Bankitalia Mario Draghi, uno dei canditati più quotati per diventare il prossimo presidente Bce. Draghi ieri ha sottolineato che saranno molte le prossime sfide per la stabilità del sistema finanziario: uno su tutti il problema delle banche "troppo grandi per fallire", il cui salvataggio pubblico ha aumentato il "sistema bancario ombra", che sfugge a ogni tipo di regola ed è fonte di potenziali rischi. Poi il Draghi ha avvisato che "Se ci dovesse essere un'altra crisi ci sarebbe un'enorme pressione sui bilanci degli Stati", ribadendo l'importanza della supervisione e la necessità di mettere a punto misure per prevenire le nuove crisi evitando di porvi rimedio quando ormai si sono verificate, con le i conseguenti fallimenti di Istituti di importanza sistemica.