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Papua Nuova Guinea: due donne torturate e decapitate perché ritenute streghe

Due anziane torturate per giorni e poi uccise perché sospettate di atti di stregoneria. La polizia ha cercato invano di intervenire ma è stata fermata dalla folla.
A cura di Antonio Palma
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Le credenze tribali sulla stregoneria continuano a fare vittime in Papua Nuova Guinea dove due donne anziane sono state torturate per tre giorni e poi decapitate perché ritenute delle streghe. Come riferisce il quotidiano locale Courier Post, la polizia ha cercato di intervenire per salvare le due malcapitate ma è stata fermata dalla folla inferocita che assisteva alle atroci sofferenze delle vittime nell'isola orientale di Bougainville. "Non abbiamo potuto fare assolutamente nulla" si è difeso il capo della polizia locale, Herman Birengka, in un'intervista al quotidiano assicurando che alcuni agenti hanno tentato invano di strappare le donne alla furia della folla. Le donne erano state catturate martedì 2 aprile dai familiari di una persona morta da poco e accusate di aver provocato il decesso con atti di stregoneria. In molte zone del Paese infatti sono ancora molto diffuse credenze sulla stregoneria, specie nelle regioni più remote, dove molti non accettano cause naturali di morte come malattie o incidenti. Solo poche settimane fa in un episodio analogo sei donne accusate di praticare la stregoneria sono state torturate con ferri roventi, mentre a febbraio una 20enne era stata denudata, cosparsa di benzina e bruciata viva. Amnesty International ha fatto appello al governo centrale perché combatta con più vigore le credenze di stregoneria e le violenze che esse alimentano contro le donne.

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