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Papa: Viviamo una nuova Babele, il sospetto ci fa essere pericolosi

Nelll’omelia della messa per la Pentecoste celebrata in San Pietro, Benedetto XVI non ha fatto chiari riferimenti allo scandalo del Vaticano, ma ha manifestato le propria preoccupazione per il “senso di diffidenza, di timore reciproco ci fa persino diventare pericolosi gli uni per gli altri”.
A cura di Redazione
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Papa Viviamo una nuova Babele il sospetto ci fa essere pericolosi

Erano molto attese le parole del Papa durante l'omelia della messa per la Pentecoste celebrata in mattinata a San Pietro. A tre giorni dall’arresto di Paolo Gabriele, suo maggiordomo, accusato di essere il “corvo” che ha diffuso documenti top secret all'esterno della Santa Sede, Benedetto XVI non ha fatto riferimenti diretti allo scandalo del Vaticano, ma ha parlato di una «nuova Babele» in cui viviamo, aggiungendo, che assistiamo a «fatti quotidiani in cui sembra che gli uomini stiano diventano più aggressivi e scontrosi, comprendersi sembra troppo impegnativo, e si preferisce restare in sé».

Tutti gli uomini vivono «un conflitto interiore, da una divisione, tra gli impulsi che provengono dalla carne e quelli che provengono dallo Spirito». «Noi – ha spiegato – non possiamo seguirli tutti. Non possiamo essere contemporaneamente egoisti e generosi, seguire la tendenza a dominare sugli altri e provare la gioia del servizio disinteressato». «Dobbiamo sempre scegliere – ha detto ancora – quale impulso seguire e lo possiamo fare in modo autentico solo con l'aiuto dello Spirito»

E' un'omelia in cui Benedetto XVI manifesta tutta la sua preoccupazione per il «senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco» che ci fa «persino diventare pericolosi gli uni per gli altri». La risposta la si trova nel «dono dello Spirito di Dio» che dà «cuore nuovo e lingua nuova», e «capacità di comunicare», dove prima c’era «estraneità».

Lo scandalo del Vaticano è «una situazione che colpisce e addolora», ma «il male esiste nel cuore degli uomini.  Però la fiducia e la presenza del signor non vengono mai meno». Lo ha detto il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, prima della santa Messa in occasione del pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Guardia, sui colli di Genova.

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