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Papa Francesco: “Tutte le religioni rischiano di diventare estremistiche”

Bergoglio invita tutti fedeli a un “dialogo rispettoso” con gli altri credi, siano essi cristiani o musulmani. E condanna duramente le violenze: “Si è diffuso un atteggiamento di sospetto”. “Fondamentalismo è un rischio per tutti, bisogna guardare ai valori positivi”.
A cura di Biagio Chiariello
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Secondo Papa Francesco, "nessuna religione è immune dal rischio di deviazioni fondamentalistiche o estremistiche in individui o gruppi” ma al tempo stesso invita a "guardare ai valori positivi che esse vivono e propongono, e che sono sorgenti di speranza”. Bergoglio lo ha sottolineato nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro dedicata al rapporto con tutte le religioni che devono collaborare "su numerosi temi: pace, fame, miseria, crisi ambientale" dice il Santo Padre. Quindi chiede che tra le varie fedi ci sia un dialogo "aperto e rispettoso".

"Il rispetto reciproco – mette in chiaro – è condizione e, nello stesso tempo, fine del dialogo interreligioso: rispettare il diritto altrui alla vita, all'integrità fisica, alle libertà fondamentali, cioè libertà di coscienza, di pensiero, di espressione e di religione", ha detto il Papa. Le religioni devono collaborare "su numerosi temi – ha detto il Papa -: la pace, la fame, la miseria che affligge milioni di persone, la crisi ambientale, la violenza, in particolare quella commessa in nome della religione, la corruzione, il degrado morale, le crisi della famiglia, dell'economia, della finanza e soprattutto della speranza".

“A causa della violenza e del terrorismo si è diffuso un atteggiamento di sospetto o addirittura di condanna delle religioni", ha sottolineato papa Francesco. Proprio per questo motivo “il dialogo basato sul fiducioso rispetto – continua – può portare semi di bene che a loro volta diventano germogli di amicizia e di collaborazione in tanti campi, e soprattutto nel servizio ai poveri, ai piccoli, agli anziani, nell'accoglienza dei migranti, nell'attenzione a chi è escluso".

"No ad ogni forma di antisemitismo e condanna di ogni ingiuria, discriminazione e persecuzione che ne derivano" ammonisce il Pontefice che ricorda "Il Concilio, con la dichiarazione Nostra Aetate, ha tracciato la via; la conoscenza, il rispetto e la stima vicendevoli costituiscono la via che, se vale in modo peculiare per la relazione con gli ebrei, vale analogamente anche per i rapporti con altre religioni". Bergoglio si rivolge in particolare "ai musulmani, che come ricorda il Concilio adorano il Dio unico, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini".

Bergoglio ha poi lanciato un appello affinché le persone “camminino unite” prendendosi cura gli uni degli altri. "Insieme possiamo lodare il Creatore per averci donato il giardino del mondo da coltivare e custodire come un bene comune, e possiamo realizzare progetti condivisi per combattere la povertà e assicurare a ogni uomo e donna di condizioni di vita dignitose".

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