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Papa Francesco: “Riscoprire il presepe e prepararlo nelle piazze e nelle scuole”

Il Papa ha visitato il Santuario di Greccio, dove San Francesco realizzò il primo presepe e ha firmato la Lettera Apostolica “Admirabile signum” sul significato e il valore del presepe: “Vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze”.
A cura di Susanna Picone
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Papa Francesco torna a parlare di uno dei simboli del Natale, il presepe. Lo ha fatto da Greccio, nella provincia di Rieti, dove San Francesco d’Assisi fondò il suo santuario e inventò appunto il presepe e dove Bergoglio ha voluto inaugurare il periodo dell'Avvento. "Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze…", ha scritto papa Francesco nella Lettera Apostolica “Admirabile signum” firmata e inviata dal borgo laziale. Insomma, l’augurio del Pontefice è quello di tornare a fare il presepe non solo a casa, appunto, ma anche nelle scuole e in altri luoghi pubblici. "Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata”, scrive  Bergoglio.

Il valore del presepe secondo papa Francesco – "Davanti alla roccia di questi monti tanto cari a San Francesco, ciò che siamo chiamati a compiere è, anzitutto, riscoprire la semplicità – ha detto ancora il Papa – Il presepe, che per la prima volta San Francesco realizzò proprio in questo piccolo spazio, a imitazione dell'angusta grotta di Betlemme, parla da solo. Qui non c'è bisogno di moltiplicare le parole, perché la scena che è posta sotto i nostri occhi esprime la saggezza di cui abbiamo bisogno per cogliere l'essenziale". Il Pontefice usa parole chiare: il presepe è l'anima non solo della fede, ma del popolo, e il Papa quindi chiede che si torni a rappresentarlo nelle scuole e nelle piazze, dove talvolta è stato rimosso negli ultimi tempi. "Comporre il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme", sottolinea Francesco nella missiva. "Naturalmente, i Vangeli rimangono sempre la fonte che permette di conoscere e meditare quell'Avvenimento", spiega quindi papa Francesco, tuttavia, la "rappresentazione nel presepe aiuta ad immaginare le scene, stimola gli affetti, invita a sentirsi coinvolti nella storia della salvezza, contemporanei dell'evento che è vivo e attuale nei più diversi contesti storici e culturali". "Dovunque e in qualsiasi forma, il presepe racconta l'amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino a ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi", conclude papa Francesco.

"Il presepe è di tutti, non può essere strumentalizzato" – Sull’argomento presepe, evidentemente per evitare prevedibili strumentalizzazioni, è intervenuto anche monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, che nell’introduzione al testo ha scritto: “Il presepe appartiene a tutti, non può essere strumentalizzato, perché quel bambino che tende le braccia si lascia abbracciare da chiunque si accosta a lui”.

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