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Papa Francesco: “No ai sussidi, è il lavoro che conferisce dignità all’uomo”

Papa Francesco contesta l’utilità dei sussidi economici: “È il lavoro che conferisce la dignità all’uomo, non il denaro. Una sana economia non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l’agire economico è sempre anche un fatto etico.  Il lavoro crea dignità, i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano”.
A cura di Charlotte Matteini
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Papa Francesco parla di lavoro, della centralità dell'attività finanziaria rispetto all'economia reale e dei sussidi economici che, a suo parere, non sarebbero risolutivi perché è il lavoro che conferisce dignità all'uomo. In una lunga intervista concessa al Sole 24 Ore, il Pontefice spiega: "L'attuale centralità dell'attività finanziaria rispetto all'economia reale non è casuale: dietro a ciò c'è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. È il lavoro che conferisce la dignità all'uomo, non il denaro. Una sana economia non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l'agire economico è sempre anche un fatto etico.  Il lavoro crea dignità, i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano".

Parlando di migranti, Papa Francesco sottolinea che le persone povere si spostano alla ricerca di benessere e fanno paura proprio a chi questo benessere lo vive da tempo: "L'Europa ha bisogno di speranza e di futuro l'apertura, spinti dal vento della speranza, alle nuove sfide poste dalle migrazioni può aiutare alla costruzione di un mondo in cui non si parla solo di numeri o istituzioni ma di persone (..) Per queste persone che fuggono dalla miseria e dalla fame, molti imprenditori ed altrettante istituzioni europee a cui non mancano genialità e coraggio, potranno intraprendere percorsi di investimento, nei loro Paesi, in formazione, dalla scuola allo sviluppo di veri e propri sistemi culturali e, soprattutto in lavoro. Affido queste responsabilità anche alla prudenza dei governi, affinché trovino modalità condivise per dare accoglienza dignitosa a queste persone che invocano aiuto. (..) È necessario avere attenzione ai traffici illeciti, consapevoli che l'accoglienza non è facile".

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