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Papa Francesco nella favela di Rio: “Giovani, reagite a corruzione e ingiustizie”

Centinaia di residenti hanno accolto il Santo Padre nella sua visita al sobborgo di Rio de Janeiro: “Quest’accoglienza è meglio di qualsiasi decorazione” ha detto. Poi il suo invito a non essere “insensibili alle diseguaglianze sociali: chi possiede più risorse deve impegnarsi per un mondo più giusto e solidale”.
A cura di Biagio Chiariello
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"È bello poter essere qui con voi. Fin dall'inizio, nel programmare la visita in Brasile, il mio desiderio era di poter visitare tutti i rioni di questa nazione" esordisce così Papa Francesco della ‘favela' Varginha, a Rio de Janeiro. "Avrei voluto bussare a ogni porta, dire ‘buongiorno', chiedere un bicchiere di acqua fresca, prendere un ‘cafezinho' parlare come ad amici di casa, ascoltare il cuore di ciascuno, dei genitori, dei figli, dei nonni… Ma il Brasile è così grande! E non è possibile bussare a tutte le porte! Allora ho scelto di venire qui, di fare visita alla vostra Comunità che oggi rappresenta tutti i rioni del Brasile" aggiunge Bergoglio tra gli applausi della gente. Il pontefice ha salutato i residenti, giocando con i bambini e muovendosi senza ombrello per le viuzze, nonostante la pioggia incessante. "Che bello – dice Francesco – essere accolti con amore, con generosità, con gioia. Basta vedere come avete decorato le strade della Comunità; anche questo è un segno di affetto, nasce dal vostro cuore, dal cuore dei brasiliani, che è in festa! Grazie tante a ognuno di voi per la bella accoglienza. E' importante saper accogliere, è ancora più bello di qualsiasi abbellimento o decorazione" sottolinea il Santo Padre.

Secondo l'ultimo censimento circa l'11% della popolazione vive in una delle 763 favelas che ci sono a Rio de Janeiro. Quella di Varginha è nota, purtroppo sopratutto per le violenze legate al traffico di droga. Il Papa, che già in precedenza ha detto ‘no' alla legalizzazione della droga ("non è così che si combatte la piaga del narcotraffico") ha detto ai giovani "non scoraggiatevi mai" nonostante la "corruzione da persone che, invece di cercare il bene comune, cercano il proprio interesse". "Non perdete la speranza", ha detto, "la realtà può cambiare, l'uomo può cambiare", "cercate per primi il bene comune". Poi il monito per mettere fine alle ingiustizie sociali: "nessuno può rimanere insensibile alle disuguaglianze che ancora ci sono nel mondo!". E ancora: "Non è la cultura dell'egoismo, dell'individualismo, che spesso regola la nostra società, quella che costruisce e porta ad un mondo più abitabile, ma la cultura della solidarietà – avverte Bergoglio -; vedere nell'altro non un concorrente o un numero, ma un fratello".

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