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Papa Francesco: “Le ricchezze vanno condivise e messe al servizio degli altri”

Durante l’Angelus in piazza San Pietro il Pontefice spiega: “Le ricchezze vanno messe al servizio di progetti di solidarietà e di sviluppo, come dimostrano tanti esempi nella storia della Chiesa”.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui manda un nuovo messaggio in favore del processo di pace in Ucraina (dove soffiano forte i venti di guerra, con la possibilità di un'ulteriore precipitazione della crisi con l'intervento russo in Crimea), papa Francesco torna a toccare un tema da sempre al centro della sua "visione del mondo e della Chiesa": quello della ricchezza e del rapporto fra il credente ed i beni materiali. Di fronte ad una piazza San Pietro gremita di fedeli, il Pontefice dedica così l'Angelus all'impossibilità di "servire due padroni, Dio e la ricchezza", richiamando i cristiani a comportamenti consoni e ad una vera e propria scelta di vita. "Un cuore occupato dalla brama di possedere è un cuore vuoto di Dio", argomenta Bergoglio, ricordando l'esempio di Gesù che "ha più volte ammonito i ricchi, perché è forte per loro il rischio di riporre la propria sicurezza nei beni di questo mondo".

Il comportamento virtuoso consiste invece, nella lettura del Pontefice, nel porre Dio al primo posto nella scala valoriale, facendo così in modo che sia "l'amore per lui a condurci verso la condivisione delle ricchezze, che devono essere messe al servizio di progetti di solidarietà e di sviluppo". La dimostrazione più evidente di tale prassi è, conclude, "rintracciabile in tanti esempi anche recenti nella storia di una Chiesa che si fa servizio dei fedeli".

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