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Il Papa lava i piedi ai migranti: “un gesto contro chi non vuole vivere in pace”

Quando Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli, Giuda tramava contro di lui. Da una parte l’amore, dell’altra l’odio degli attentati di Buxelles.
A cura di Redazione
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Il Papa lava i piedi ai migranti del Cara di Castelnuovo di Porto (@Osservatore Romano/LaPresse).
Il Papa lava i piedi ai migranti del Cara di Castelnuovo di Porto (@Osservatore Romano/LaPresse).

La lavanda dei piedi è un rito che Papa Francesco ha eseguito più volte durante il suo pontificato. Già nel 2013 il capo della Chiesa cattolica deterse i piedi anche a due ragazze, di cui una musulmana, nel carcere minorile di Casal del Marmo a Roma. Giovedì santo il Papa ha ripetuto lo stesso rito in un contesto di dolore ed apprensione per gli attentati di Bruxelles di inizio settimana, ai quali il Pontefice ha opposto esplicitamente il messaggio di Gesù che lava i piedi ai discepoli. Così come il fondatore del Cristianesimo esprimeva umiltà ed amore mentre Giuda diventava strumento d'odio, così, spiega Bergoglio:

Oggi ci sono due gesti. Questo gesto, qui, tutti noi insieme, musulmani, indù, cattolici, copti, evangelici… ma fratelli, figli dello stesso Dio, che vogliono vivere in pace, integrati. E tre giorni fa un gesto di guerra, di distruzione, in una città dell’Europa: è gente che non vuole vivere in pace. Ma dietro quel gesto, come dietro Giuda, c’erano altri. Dietro Giuda c’erano quelli che hanno dato il denaro perché Gesù fosse consegnato. Dietro quel gesto ci sono i trafficanti di armi che vogliono il sangue, non la pace. Che vogliono la guerra, non la fratellanza.

I "discepoli" a cui il Papa ha deterso i piedi sono dodici persone, di cui undici profughi e un’operatrice del Cara (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) di Castelnuovo di Porto, dove il Bergoglio ha appunto chiuso la messa. Degli undici profughi tre sono musulmani, tre copte, un indù e cinque cattolici. La lavanda dei piedi del Giovedì santo rivolta anche al genere femminile è una novità estesa in tutto il mondo grazie ad una modifica del messale voluta a gennaio dal Pontefice. L'altra novità del Giovedì santo appena trascorso è stata la celebrazione fuori Roma della messa in Coena Domini, in un luogo in cui i presenti – 892 ospiti del Cara e 114 operatori sociali – erano per lo più di fede musulmana. Un messaggio chiaro contro l'odio e la guerra è giunto dai migranti che hanno accolto il Pontefice con uno striscione multilingue di benvenuto e con commozione e sorpresa per il rituale svolto da Bergoglio.

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