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Papa Francesco, la prima messa di Pasqua: “Pace in Medio Oriente e Korea”

Il cuore della benedizione Urbi et Orbi è stato il messaggio di pace, ma anche la critica alla tratta degli schiavi e alla predazione delle risorse naturali.
A cura di Davide Falcioni
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Udienza generale di Papa Francesco

Circa 250mila persone hanno assistito alla prima messa pasquale di Papa Francesco, iniziata alle 10 e 15. La folla oceanica non è riuscita a stare a Piazza San Pietro, così in molti si sono riversati su piazza Pio XII e via della Conciliazione. La liturgia  è iniziata con la lettura, dapprima in lingua spagnola, di un brano dagli Atti degli Apostoli. Poi sono stati letti messaggi augurali in tutte le lingue, e tra questi un messaggio per Papa Francesco in hindu e uno in cinese. "Signore dissolvi ogni paura e rendi possibile ciò che il nostro cuore non osa sperare", ha detto il Papa aprendo la liturgia eucaristica. Alle 11.34 la benedizione finale del santo Padre ha chiuso la messa, seguita dal Regina Coeli. Poi il pontefice ha lasciato il sagrato per attraversare la piazza tra i fedeli – si è fermato anche ad abbracciare e baciare alcuni bambini – e quindi raggiungere la Loggia da dove ha impartito la benedizione Urbi et Orbi.

Il cuore della benedizione è stato senza dubbio il messaggio di pace invocato da Papa Francesco. Per il Medio Oriente, il Santo Padre ha invocato la ripresa dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, ma ha anche parlato dell'Iraq scosso dagli attentati e della Siria, martoriata dalla guerra civile. Non è stata dimenticata l'Africa, con la Repubblica Centrafricana e il Congo, mentre un messaggio di riconciliazione è stato dedicato alla Korea. Papa Francesco ha invocato per tutti questi conflitti soluzioni politiche. Infine ha puntato il dito contro "l'aridità di chi cerca facili guadagni" e ricordato la tratta degli schiavi, il narcotraffico e la predazione delle risorse naturali.

Intorno alle 11 ci sono stati momenti di tensione, quando un bambino coreano di 8 anni si è perso tra la folla allontanandosi dai parenti: gli agenti di polizia, coordinati dalla dottoressa Francesca Federici, lo hanno tranquillizzato offrendogli dell'acqua. Poi, grazie alla collaborazione con i carabinieri, i poliziotti sono riusciti a rintracciare la madre e il piccolo ha potuto riabbracciarla.

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