Papa Francesco: “La morte non è l’ultima parola sulla sorte degli uomini”
Nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, papa Francesco ha celebrato come sempre l'Angelus in piazza San Pietro. Di fronte ad una folla di fedeli, con una rappresentativa giunta anche dal Sud America, il Pontefice ha ribadito che, nella lettura della Chiesa cattolica, "la morte non è l'ultima parola sulla sorte umana" e che la vera e "sola ultima meta dell'esperienza umana" è il raggiungimento della vita in Paradiso. Così, "il ricordo dei nostri cari defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di speranza, radicata nella certezza che la morte non è l'ultima parola sulla sorte umana" e soprattutto dalla consapevolezza che " l'uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio".
Non è mancato poi un pensiero per tutti i cristiani perseguitati, nelle diverse zone del pianeta, nonché per tutte le vittime "di guerra, ingiustizia e violenza" e per coloro che "perdono la vita per aiutare gli altri". Per papa Francesco, il dovere di ogni cristiano è quello di ricordare "anche tutti quelli che nessuno ricorsa, le vittime delle guerre e delle violenze, tutti i piccoli eroi schiacciati dalla miseria e dalla fame".