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Papa Francesco: “La Chiesa deve stare in mezzo al popolo”

L’Angelus di oggi è dedicato al tema della “salita e della discesa”: “Noi abbiamo bisogno di andare in disparte, di salire sulla montagna in uno spazio di silenzio. Ma poi dobbiamo scendere da tanti fratelli appesantiti da sofferenze e malattie”.
A cura di Redazione
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Erano circa 100mila i fedeli giunti a Roma per il tradizionale Angelus domenicale di papa Francesco, con una foltissima presenza di alunni delle scuole medie di tutta Italia. Così, il Pontefice, di rientro da Ariccia dove con alcuni vescovi e cardinali ha partecipato agli esercizi spirituali, ha parlato del cammino dei fedeli verso l'incontro con Dio e della pratica quotidiano dell'esperienza fatta: "Noi abbiamo bisogno di andare in disparte, di salire sulla montagna in uno spazio di silenzio, per ritrovare noi stessi e percepire meglio la voce del Signore. Ma non possiamo rimanere lì, perché la preghiera ci spinge nuovamente a scendere dalla montagna e ritornare in basso, nella pianura, dove incontriamo tanti fratelli appesantiti da fatiche, ingiustizie, povertà materiale e spirituale".

Ai fedeli in piazza San Pietro ha così raccontato l'esempio dio Gesù che "non aveva una cattedra o un pulpito fissi, ma era un Maestro itinerante, che proponeva i suoi insegnamenti lungo le strade, percorrendo tragitti non sempre prevedibili e a volte poco agevoli"; dunque spetta anche alla Chiesa "ascoltare la sua voce e prendere sul serio le sue parole, anche perché quando sentiamo la sua parola e la proclamiamo, allora la facciamo crescere". Infine, dopo aver chiesto di pregare per i passeggeri dell'aereo scomparso il Malaysia, un messaggio ai fedeli: "Condividete con chi soffre i frutti della vostra esperienza con Dio".

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