Papa Francesco in Uganda: “Piaceri mondani e potere terreno non danno gioia”
Continua il viaggio di papa Francesco in Africa. Oggi a Namugongo Bergoglio ha ricordato i giovani martiri ugandesi che diedero "testimonianza della loro fede in Cristo, anche a costo della vita". Il Santo Padre ha voluto ringraziare anche ai "martiri anglicani, la cui morte in Cristo – ha detto – dà testimonianza dell'ecumenismo del sangue". "La testimonianza dei martiri – ha aggiunto – dimostra che i piaceri mondani non danno gioia e pace duratura". "Se, come i martiri, noi quotidianamente ravviviamo il dono dello Spirito che abita nei nostri cuori, allora certamente diventeremo quei discepoli missionari che Cristo ci chiama a essere. Per le nostre famiglie e i nostri amici certamente, ma anche per coloro che non conosciamo, specialmente per quelli che potrebbero essere poco benevoli e persino ostili nei nostri confronti", ha concluso.
"L'apertura verso gli altri comincia nella famiglia, nelle nostre case, dove si impara la carità e il perdono, e dove nell’amore dei nostri genitori si impara a conoscere la misericordia e l’amore di Dio. Tale apertura si esprime anche nella cura verso gli anziani e i poveri, le vedove e gli orfani". E’ stato poi il messaggio di papa Francesco contenuto nell'omelia della messa celebrata nel santuario cattolico della città dell’Uganda, alla presenza di decine di migliaia di fedeli, come riporta Radio Vaticana. “Ciò non diminuisce la nostra cura per questo mondo, come se guardassimo soltanto alla vita futura. Al contrario – ha proseguito Francesco – offre uno scopo alla vita in questo mondo e ci aiuta a raggiungere i bisognosi, a cooperare con gli altri per il bene comune e a costruire una società più giusta, che promuova la dignità umana, senza escludere nessuno, che difenda la vita, dono di Dio, e protegga le meraviglie della natura, il creato, la nostra casa comune".