Papa Francesco in prima pagina sul New York Times: “Ha risvegliato la Chiesa”
L'ultimo numero cartaceo del New York Times è dedicato a Papa Francesco. Il principale quotidiano della Grande Mela, uno tra i più autorevoli al mondo, ha inserito all’interno del proprio consueto tabloid un servizio speciale dedicato al Santo Padre. "Il Papa che con umiltà sta risvegliando il Vaticano” scrivono di Jason Horowitz e Jim Yardley, che parlano di una vera e propria rivoluzione guardando al Pontefice argentino. L'articolo riporta numerosi gesti densi di significato e le prese di posizione di Bergoglio, come le parole sui gay e sulla povertà:
A meno di un anno del suo pontificato, Papa Francesco ha giustificato le aspettative di un miliardo di cattolici nel mondo sul fatto che un cambiamento stesse arrivando. Egli ha già trasformato il tono del papato, confessando di essere egli stesso un peccatore, dichiarando : ‘Chi sono io per giudicare?' a proposito dei gay, e quando in ginocchio lavò i piedi di alcuni detenuti, compresi quelli musulmani".
Non mancano i riferimenti ai rapporti interni alla Santa Sede, le intenzioni di modificare i rapporti tra le alte cariche ecclesiastiche e le regole della burocrazia vaticana:
Meno evidente, anche se ugualmente significativo per il futuro della Chiesa, è come Francesco ha messo a posto una burocrazia vaticana così afflitta da intrighi e inerzia che ha contribuito, ora ci credono numerosi funzionari della Chiesa, alle dimissioni storiche del suo predecessore, Papa Benedetto XVI, lo scorso febbraio".
Francesco viene poi ritratto come il Papa che ha evitato di condizionare il rapporto tra chiesa e politica, avallando contatti tra gli alti prelati e i parlamentari conservatori.
Il regno di Francesco non può influire decisamente nel cambiare la secolare dottrina della Chiesa, ma sta già rimodellando il modo in cui la chiesa è gestita e chi che la gestisce. Francesco è costantemente in contrasto con i moderati e tradizionalisti, nel momento in cui la Chiesa si prepara ad un dibattito sul ruolo dei vescovi lontani dalle decisioni che si prendono in Vaticano e ad un ampio dibattito sulla famiglia che potrebbe toccare questioni delicate come l’omosessualità e il divorzio".
