Papa Francesco: “Il perdono è la strada maestra per il Paradiso, è difficile, eh?”
"Il mondo ha bisogno di perdono; troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace". Sono le parole di Papa Francesco nel corso della sua visita alla basilica di santa Maria degli Angeli in Porziuncola, luogo chiave dell'esperienza spirituale di San Francesco. Nel pomeriggio Bergoglio è atterrato ad Assisi in elicottero. L'occasione è l'ottocentesimo anniversario del "Perdono di Assisi", quanto Papa Onorio III concesse, nel 1216, l'indulgenza ai fedeli che avessero visitato la Porziuncola su richiesta di San Francesco, a cui erano comparsi Gesù e la Madonna circondati da una schiera di angeli. "Offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi è un compito a cui nessuno di noi può sottrarsi", ha detto il Pontefice a conclusione della meditazione.
"Il mondo ha bisogno di perdono; troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace. Chiediamo a san Francesco – ha concluso Papa Francesco – che interceda per noi, perché mai rinunciamo ad essere umili segni di perdono e strumenti di misericordia. Possiamo pregare su questo, ognuno come la sente. Invito i frati, i vescovi, andare ai confessionali, anche io ci andrò per essere a disposizione del perdono. Ci farà bene riceverlo oggi, qui, insieme. Che il Signore ci dia la grazia di dire quella parola che il Padre non ci lascia finire, quella che ha detto il figliol prodigo: Padre ho peccato… Gli ha tappato la bocca e lo ha abbracciato. Noi cominciato a dire, lui ci tapperà la bocca e ci rivestirà. Ma padre, domani ho paura di fare lo stesso. Tu torna. Il Padre è in attesa che torni il figlio prodigo e tutti noi lo siamo".
"Dio non si stanca di offrire sempre il suo perdono ogni volta che lo chiediamo” continua il Papa. “E’ un perdono pieno, totale, con il quale ci dà certezza che, nonostante possiamo ricadere negli stessi peccati, Lui ha pietà di noi e non smette di amarci. Come il padrone della parabola, Dio si impietosisce, cioè prova un sentimento di pietà unito alla tenerezza: è un’espressione per indicare la sua misericordia nei nostri confronti. Il nostro Padre, infatti, si impietosisce sempre quando siamo pentiti, e ci rimanda a casa con il cuore tranquillo e sereno dicendoci che ci ha condonato ogni cosa e perdonato tutto. Il perdono di Dio – ha aggiunto il Francesco – non conosce limiti; va oltre ogni nostra immaginazione e raggiunge chiunque, nell’intimo del cuore, riconosce di avere sbagliato e vuole ritornare a Lui. Dio guarda al cuore che chiede di essere perdonato".