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Papa Francesco: “Il lavoro non sia ostaggio della logica del solo profitto”

Il Pontefice ricorda che “il lavoro dà dignità” e poi scherza con i fedeli citando S. Paolo: “Non lavori? Non mangi, è una buona ricetta per dimagrire”.
A cura di Redazione
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Nel corso dell’udienza generale di questa mattina papa Francesco ha avuto modo di tornare su un tema a lui molto caro: la concezione del lavoro nel mondo contemporaneo ed il suo “peso” sulla formazione degli individui e sulla stabilità delle famiglie. Il Pontefice ha ribadito di considerare la questione come centrale e ha spiegato di temere le conseguenze di un approccio in cui il lavoro si “distacca all'alleanza di Dio con l'uomo e la donna, quando si separa dalle loro qualità spirituali, quando è in ostaggio della logica del solo profitto e disprezza gli affetti della vita, l'avvilimento dell'anima contamina tutto: anche l'aria, l'acqua, l'erba, il cibo”.

Per papa Francesco il “lavoro dà dignità” e causare una perdita di posti occupazionali significa “causare un grave danno sociale, soprattutto ai più poveri e alle loro famiglie”. Ma c’è anche un risvolto più teorico che pratico di un certo tipo di concezione contemporanea: “La moderna organizzazione del lavoro mostra la pericolosa tendenza a considerare la famiglia come peso, come ingombro per la produttività del lavoro. Ma di quale produttività stiamo parlando? E per chi?”

Nel corso della catechesi, poi, il Pontefice ha anche citato San Paolo, a proposito del “falso spiritualismo di alcuni che vivono alle spalle dei loro fratelli e sorelle senza far nulla” e ha chiuso con una battuta: “Lui ammoniva i discepoli che non lavoravano con un ‘non lavori? Non mangi”; che è anche una buona ricetta per dimagrire”.

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