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Papa Francesco: “I migranti sono un dono, non un problema”

Il Papa ai profughi: “Perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede”.
A cura di Davide Falcioni
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I migranti non sono un problema ma un dono. Dopo la visita a Lesbo Papa Francesco ribadisce il suo messaggio di tolleranza e accoglienza in un videomessaggio rivolto ai rifugiati in occasione del  35esimo anniversario della fondazione del Centro Astalli. "Troppe volte non vi abbiamo accolto. Perdonate la chiusura e l'indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono". Bergoglio aggiunge: "Siete la testimonianza di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l'ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perché ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l'incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità".

Papa Francesco: "Chi fugge da guerre e carestie è un fratello"

Secondo Papa Francesco chi fugge da guerre e carestie è un "fratello": "La vostra esperienza di dolore e di speranza ci ricorda che siamo tutti stranieri e pellegrini su questa Terra, accolti da qualcuno con generosità e senza alcun merito. Chi come voi è fuggito dalla propria terra a causa dell'oppressione, della guerra, di una natura sfigurata dall'inquinamento e dalla desertificazione, o dell'ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, è un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita".

Papa Francesco si era recato nel Centro Astalli – gestito dai Gesuiti – il 10 settembre del 2013, a pochi mesi dalla sua elezione. In quell'occasione aveva invitato i cristiani a non temere le differenze e ad impegnarsi per la dignità degli esseri umani, chiedendo alla Chiesa di compiere gesti concreti di accoglienza: "I conventi vuoti non servono a aprire alberghi e fare soldi: sono per la carne di Cristo, sono per i rifugiati", aveva detto. Anche oggi ha usato parole importanti per il centro: "Siete la testimonianza di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l'ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perché ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l'incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità".

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