Papa Francesco: “I giovani raccolgano l’esperienza degli anziani e la diffondano nel mondo”

Nella giornata della "Vita Consacrata", papa Francesco ha pronunciato una omelia densa di significato, tesa a raccontare ai fedeli il valore del confronto fra giovani ed anziani, fra inesperienza e saggezza, fra vitalità e pensiero riflessivo. Un dualismo che nella Chiesa come nella società non ha alcun motivo di esistere, anzi proprio dal rapporto fra giovani e anziani può crescere un sentimento di comunione e solidarietà. Papa Francesco cita le Sacre Scritture: "E che cosa dice san Luca degli anziani? Sottolinea – più di una volta – che erano guidati dallo Spirito Santo. Di Simeone afferma che era un uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione di Israele, e che «lo Spirito Santo era su di lui»; dice che «lo Spirito Santo gli aveva preannunciato» che prima di morire avrebbe visto il Cristo, il Messia; e infine che si recò al Tempio «mosso dallo Spirito»".

Poi, sempre nella ricostruzione dell'omelia diffusa da Radio Vaticana, Bergoglio lancia il suo messaggio:

"E anche nella vita consacrata si vive l’incontro tra i giovani e gli anziani, tra osservanza e profezia. Non vediamole come due realtà contrapposte! Lasciamo piuttosto che lo Spirito Santo le animi entrambe, e il segno di questo è la gioia: la gioia di osservare, di camminare in una regola di vita; e la gioia di essere guidati dallo Spirito, mai rigidi, mai chiusi, sempre aperti alla voce di Dio che parla, che apre, che conduce, che ci invita ad andar vero l’orizzonte.

Fa bene agli anziani comunicare la saggezza ai giovani; e fa bene ai giovani raccogliere questo patrimonio di esperienza e di saggezza, e portarlo avanti, non per custodirlo in un museo. No, no, no! Per portarlo avanti con le sfide che la vita ci pone, ci dà. Portarlo avanti per il bene delle rispettive famiglie religiose e di tutta la Chiesa.