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Papa Francesco: “i cristiani malinconici hanno la faccia da peperoncini all’aceto”

Il Santo Padre, nella sua omelia, ha messo l’accento sull’atteggiamento gioioso dei discepoli, sottolineando l’importanza di distinguere la gioia dall’allegria: “La gioia è un dono del Signore. Ci riempie da dentro. L’allegria invece ci fa un po’ scemi, ingenui, no?””.
A cura di Biagio Chiariello
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“Il cristiano è un uomo e una donna di gioia”, ha detto il Papa Francesco stamani nella Messa alla Casa Santa Marta. Ma gioia e allegria non vanno confuse. "L'allegria è buona e rallegrarsi è buono" ha detto Bergoglio. "Ma la gioia – ha osservato – è un'altra cosa, vale di più. E' qualcosa di più profondo, perché non è legata al momento come l'allegria. E' un dono". Insomma, ha chiarito il suo concetto, il Pontefice: "l'allegria ci fa un po' scemi, ingenui, no?" perché "alla fine si trasforma in leggerezza, superficialità, e anche ci porta a quello stato di mancanza di saggezza cristiana". Papa Francesco, nella sua omelia, ha messo l’accento sull’atteggiamento gioioso dei discepoli, tra l’Ascensione e la Pentecoste: "L'uomo gioioso è un uomo sicuro. Sicuro che Gesu' è con noi, che Gesu' è con il Padre". Ma questa gioia, si è chiesto il Papa, possiamo "imbottigliarla un po', per averla sempre con noi?". "No – ha risposto – perché se noi vogliamo avere questa gioia soltanto per noi alla fine si ammala e il nostro cuore diviene un po' stropicciato, e la nostra faccia non trasmette quella gioia grande ma quella nostalgia, quella malinconia che non è sana". "E' una grazia – ha esortato Francesco – che dobbiamo chiedere al Signore, la gioia".

Insomma, l'uomo gioioso, ha proseguito Papa Bergoglio, è un uomo sicuro. Nella sua omelia, riferisce la cronaca della Radio Vaticana, ha insistito sul concetto della vera gioia cristiana. "Alcune volte i cristiani malinconici – ha affermato hanno più la faccia da peperoncini all'aceto che di persone gioiose che hanno una vita bella". Ecco perché la gioia "non può diventare ferma ma deve andare. La gioia è – ha quindi detto Francesco – una virtù pellegrina. E' un dono che cammina, che cammina sulla strada della vita, cammina con Gesu': predicare, annunziare Gesu', la gioia, allunga la strada e allarga la strada". E davanti all'arcivescovo di Merida, Baltazar Enrique Porras Cardozo, e all'abate primate dei benedettini Notker Wolf, ha concluso: "E’ proprio una virtù dei grandi, di quei grandi che sono al di sopra delle pochezze, che sono al di sopra di queste piccolezze umane, che non si lasciano coinvolgere in quelle piccole cose interne della comunità, della Chiesa: guardano sempre all’orizzonte”.

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