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Papa Francesco: “Ho accompagnato gay e trans, Gesù non li manderebbe via”

Il Papa, di ritorno dalla sua visita in Georgia e Azerbaijan, ha toccato numerosi temi: dall’omosessualità alla teoria del gender, dai rapporti con la Cina alle elezioni in USA. Poi ha annuncia i viaggi del 2017: Fatima, in India e in Africa.
A cura di Biagio Chiariello
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"Nella mia vita di sacerdote, di vescovo, anche di Papa, ho accompagnato persone con tendenze omosessuali. Le ho accompagnate, le ho avvicinate al Signore: alcuni non possono, ma io non li ho mai abbandonati". Così Jorge Maria Bergoglio durante il volo papale da Baku. "Le persone – ha aggiunto – si devono accompagnare come le ha accompagnate Gesù. Quando una persona che ha questa condizione arriva da Gesù, lui non dice sicuramente ‘vattene via perché sei omosessuale'".

Il Pontefice ha toccato numerosi temi caldi nel volo di ritorno dal suo viaggio in Georgia e Azerbaijan: omosessualità, teoria gender, matrimonio e divorzio, rapporti con la Cina ed elezioni presidenziali Usa. Il Papa ha innanzitutto raccontato la storia del transessuale spagnolo che qualche tempo fa gli ha scritto la sua storia di dolore e angoscia che vive quotidiano e che Bergoglio ha poi ricevuto in Vaticano. Poi però ha condannato "la cattiveria che oggi si fa con l'indottrinamento della teoria gender". "Mi ha raccontato un papà francese, di una famiglia cattolica, che un giorno a tavola parlando con i figli chiese al ragazzo di 10 anni che cosa avrebbe voluto fare da grande. ‘La ragazza!' E il papà si è accorto che nei libri dei collegi si insegnava la teoria del gender. E questo è contro le cose naturali", ha aggiunto. "Una cosa è che una persona abbia una tendenza omosessuale, che abbia questa situazione, o anche che cambi sesso – ha ribadito Francesco – e un'altra cosa è fare l'insegnamento nelle scuole su questa linea, per cambiare la mentalità. Io queste le chiamo colonizzazioni culturali".

Qualche anticipazioni sulle prossime visite papali: Nel 2017 Francesco sarà a Fatima, "quasi sicuramente" in India e Bangladesh e dovrebbe andare anche in Africa con un programma ancora da valutare. In Colombia ci andrà invece "solo quando il processo di pace tra il governo e le Farc sarà blindato, senza più possibilità di tornare indietro". Guardando al mondo, il Papa ha detto che tra Vaticano e Cina "ci sono buoni rapporti, si studia, si parla, ci sono commissioni di lavoro. Io sono ottimista". A quando un viaggio? "Ah, mi piacerebbe ma non pensa ancora possa andare", ha risposto. Una battuta anche sulla sfida Clinton-Trump in vista di novembre: "In campagna elettorale io non dico una parola: il popolo è sovrano. Io solo dirò: studia bene la proposta, prega e scegli in coscienza”.

Ultimo argomento trattato in volo è quello relativo ai nuovi cardinali: presto ci sarà un concistoro per la creazione di nuovi porporati, il suo terzo, entro la fine di quest'anno o all'inizio dell'anno prossimo. "I criteri di scelta saranno gli stessi dei due precedenti concistori – ha detto -: verranno un po' dappertutto, perché la Chiesa è in tutto il mondo. Mi piace che si veda nel collegio cardinalizio l'universalità della Chiesa".

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