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Il Papa da un ‘consiglio’ ai criminali: “Cambiate vita, è per il vostro bene”

Nella bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia, Papa Francesco invita a una riflessione “gli uomini e alle donne che appartengono a un gruppo criminale, qualunque esso sia”. E poi condanna la corruzione, una “piaga putrefatta della società, un grave peccato che grida verso il cielo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Mafiosi, delinquenti e corrotti: convertitevi e cambiate vita. E' l'appello che, nella Bolla di indizione del Giubileo 2015, papa Francesco rivolge precisamente "agli uomini e alle donne che appartengono a un gruppo criminale, qualunque esso sia". Tredici pagine per indire il Giubileo della Misericordia, una ‘Bolla’ intitolata ‘Misericordiae vultus’. Misericordia che è “l’architrave che sorregge la Chiesa”, si legge nella bolla che è stata consegnata dal Papa ai rappresentanti dei cinque continenti, e da stasera sarà diffusa urbi et orbi, in ogni diocesi. “Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia”, si legge, ma ora “è il tempo del ritorno all’essenziale” perché «Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre”.

E su queste basi Bergoglio si rivolge ai criminali: “Per il vostro bene – ha detto loro il Papa – vi chiedo di cambiare vita. Ve lo chiedo nel nome del Figlio di Dio che, pur combattendo il peccato, non ha mai rifiutato nessun peccatore. Non cadete nella terribile trappola di pensare che la vita dipende dal denaro e che di fronte a esso tutto il resto diventa privo di valore e di dignità. È solo un’illusione. Non portiamo il denaro con noi nell’al di là. Il denaro non ci dà la vera felicità. La violenza usata per ammassare soldi che grondano sangue non rende potenti né immortali. Per tutti, presto o tardi, viene il giudizio di Dio a cui nessuno potrà sfuggire”.

Il Papa poi parla “anche alle persone fautrici o complici di corruzione. Questa piaga putrefattadella società – ha scritto Bergoglio – è un grave peccato che grida verso il cielo, perché mina fin dalle fondamenta la vita personale e sociale. La corruzione impedisce di guardare al futuro con speranza, perché con la sua prepotenza e avidità distrugge i progetti dei deboli e schiaccia i più poveri. È un male – prosegue Francesco – che si annida nei gesti quotidiani per estendersi poi negli scandali pubblici. La corruzione è un accanimento nel peccato, che intende sostituire Dio con l’illusione del denaro come forma di potenza. È un’opera delle tenebre, sostenuta dal sospetto e dall’intrigo”. Ma da essa, precisa Francesco, “nessuno può sentirsi immune”. “Per debellarla dalla vita personale e sociale – scrive ancora Bergoglio – sono necessarie prudenza, vigilanza, lealtà, trasparenza, unite al coraggio della denuncia. Se non la si combatte apertamente, presto o tardi rende complici e distrugge l’esistenza”.

Per il Santo Padre, dunque, l’Anno Santo straordinario della misericordia che si apre l’8 dicembre “è il momento favorevole” per i mafiosi e i corrotti “per cambiare vita”. “Davanti al male commesso, anche a crimini gravi, è il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti depredate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita. Rimanere sulla via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è ben altro. Dio non si stanca di tendere la mano. È sempre disposto ad ascoltare, e anch’io lo sono, come i miei fratelli vescovi e sacerdoti. È sufficiente solo accogliere l’invito alla conversione e sottoporsi alla giustizia, mentre la Chiesa offre la misericordia”.

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