Papa Francesco: “Come padrino meglio un divorziato risposato di un politico corrotto”
È il sito Vatican Insider, ospitato da La Stampa, a tradurre la lunga intervista che papa Francesco rilascia al quotidiano argentino “La Naciòn”, nella quale si lascia andare ad una serie di interessanti considerazioni sul futuro della Chiesa e sul suo pontificato. C’è prima di tutto una difesa della sua apertura di fatto ai divorziati risposati, sulla quale nelle ultime settimane si è aperta qualche discussione con i vescovi: “Non sono scomunicati. Ma non possono essere padrini di battesimo, non possono leggere le letture a messa, non possono distribuire la comunione, non possono insegnare il catechismo, non possono fare sette cose, ho l'elenco lì. Se racconto questo, sembrerebbero scomunicati di fatto! Allora, aprire un po' di più le porte. Perché non possono essere padrini? "No, guarda, che testimonianza vanno a dare al figlioccio?”.
E la risposta che il papa dà a questa domanda è molto significativa: “O se arriva uno di questi truffatori politici che abbiamo, corrotti, a fare da padrino ed è regolarmente sposato per la Chiesa, lei lo accetta? E che testimonianza va a dare al figlioccio? Testimonianza di corruzione?”. Anche sulla questione gay, il Pontefice si mostra disponibile ad una seria discussione: “Quello di cui abbiamo parlato è come una famiglia che ha un figlio o una figlia omosessuale, come lo educa, come lo cresce, come si aiuta questa famiglia ad andare avanti in questa situazione un po' inedita”.
C’è poi spazio per qualche considerazione sulla sua salute: “Ho i miei acciacchi, e alla mia età gli acciacchi si sentono. Ma sto nelle mani di Dio e fino ad ora ho potuto tenere un ritmo di lavoro più o meno buono”. E per una promessa: “E una cosa mi sono detto fino dal primo momento: "Jorge, non cambiare, continua a essere lo stesso, perché cambiare alla tua età significa essere ridicolo””.