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Papa Francesco: “Ambizione, soldi e potere: tentazioni che distruggono la Chiesa”

Bergoglio nella Messa del mattino a Casa Santa Marta, all’indomani discorso di apertura dell’assemblea Cei in cui ha chiesto ai preti di essere sobri e semplici: “La vanità, l’invidia, la gelosia, l’orgoglio … tutte cose che sporcano, che dividono e distruggono la Chiesa”.
A cura di Biagio Chiariello
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Papa Francesco ancora contro soldi e potere nella Chiesa. Durante l'omelia della Messa a Casa Santa Marta, Bergoglio ha ribadito, con veemenza, quanto già sostenuto lunedì davanti all'Assemblea dei vescovi italiani: “La vanità, il potere, l'invidia, la gelosia, l'orgoglio, i soldi… cose che sporcano, che dividono e distruggono la Chiesa”.  Solo ieri aveva esortato il clero a "bruciare sul rogo le ambizioni di carriera e di potere". Il Santo Padre riconosce che “Nessuno di noi può dire: ‘no, io sono una persona santa e pulita’. Tutti noi siamo tentati da queste cose, siamo tentati di distruggere l'altro per salire su. Questo spirito mondano, nemico di Dio, è una tentazione che divide e distrugge la Chiesa".

“Nella strada che Gesù ci indica per andare avanti – ha detto Francesco – il servizio è la regola. Il più grande è quello che più serve, quello che più è al servizio degli altri, non quello che si vanta, che cerca il potere, i soldi… la vanità, l'orgoglio… No, questi non sono i grandi. E quello che è accaduto qui con gli apostoli, anche con la mamma di Giovanni e Giacomo, è una storia che accade ogni giorno nella Chiesa, in ogni comunità. Ma da noi, chi è il più grande? Chi comanda? Le ambizioni. In ogni comunità – nelle parrocchie o nelle istituzioni – sempre questa voglia di arrampicarsi, di avere il potere”.

Tutti “noi siamo tentati da queste cose – ammonisce – siamo tentati di distruggere l’altro per salire in su. È una tentazione mondana, ma che divide e distrugge la Chiesa, non è lo Spirito di Gesù”. Francesco chiede quindi di immaginare l’amara scena: “Gesù che dice queste parole e i discepoli che dicono ‘no, meglio non domandare troppo, andiamo avanti’, e i discepoli che preferiscono discutere fra loro su chi sarà il più grande”. Dunque, non potrà che “fare bene pensare alle tante volte che noi abbiamo visto questo nella Chiesa e alle tante volte che noi abbiamo fatto questo, e chiedere al Signore che ci illumini, per capire che l’amore per il mondo, cioè per questo spirito mondano, è nemico di Dio”.

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