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Papa Francesco ai giovani: “Non state sempre attaccati al computer”

Di ritorno dal viaggio a Sarajevo il pontefice ha parlato della differenza tra la realtà e il web. “Se rimango attaccato alla vita virtuale è una malattia psicologica. Ci sono cose sporche, come la pornografia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Papa Francesco di ritorno dal viaggio a Sarajevo, ha risposto alle domande dei giornalisti sull’aereo verso Roma. A una domanda sui giovani sempre più dediti all'uso del computer, il Papa ha sottolineato che "ci sono due cose differenti da considerare, le modalità e i contenuti. Una modalità che fa male all'anima è essere troppo attaccati al computer: questo toglie la libertà, ti rende schiavo. Tante famiglie si lamentano che i figli anche a tavola sono sempre al telefonino, come in un altro mondo". Secondo Bergoglio, "il linguaggio virtuale è una realtà che non possiamo negare, ma dobbiamo portarla sulla buona strada, è un progresso dell'umanità, ma quando ci porta via dalla vita comune, dalla vita sociale e familiare, o anche dallo sport o dall'arte, è una malattia psicologica". Ha poi puntato il dito contro il consumismo: "Ci sono poi i contenuti – ha proseguito -, cose sporche, come anche la pornografia, ed anche programmi vuoti, senza valori. Per esempio programmi relativisti, edonisti, consumisti, che fomentano tutte queste cose. Lo sappiamo – ha aggiunto Francesco – il consumismo è un cancro della società, il relativismo è un cancro della società: di questo parlerò nella prossima enciclica che uscirà entro questo mese".

Il Santo Padre ha poi assicurato ai giornalisti che presto si pronuncerà sulle apparizioni a Medjugorje: "stiamo per prendere una decisione" ha annunciato. In tal senso, il Papa ha parlato di una "seria quarta", sessione di cardinali e vescovi della Congregazione per la Dottrina della fede, che dovrebbe tenersi entro il mese.  "Sul problema di Medjugorje – ha spiegato Francesco – papa Benedetto XVI a suo tempo aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini, c'erano altri cardinali, teologi, specialisti, che ha fatto uno studio. Ruini è venuto da me e ha consegnato lo studio, che è durato 3 o 4 anni: hanno fatto un bel lavoro”. Ai cronisti che gli chiedevano se dopo la Bosnia, visiterà anche la Croazia, Bergoglio si è limitato a dire: “Io voglio cominciare a fare le visite in Europa dai piccoli paesi – ha spiegato – come nei Balcani martoriati, paesi che hanno sofferto tanto, e per questo c'è questa mia preferenza".

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