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Panama Papers, spunta il premio Nobel Vargas Llosa. Wikileaks: “Fuori tutti i file”

Escono con il contagocce nuove notizie dai Panama Papers: il coinvolgimento di Assad e quello di Strauss-Kann, ma anche dell’ex moglie di Paul McCartney e gli eredi di Mao e di Kubrick. Wikileaks polemizza: “Non fate decidere ai media, pubblicate tutto”. E quella strana assenza di nomi americani.
A cura di Giorgio Scura
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Soldi sporchi di sangue. Dall'oceano di documenti, conti correnti, società off-shore che stanno emergendo lentamente dalla maxi inchiesta giornalistica Panama Papers emerge che una parte del sistema agiva in sostegno della guerra di Assad. Lo scrive la Sueddeutsche Zeitung. I documenti dimostrano, si legge, che "gli scagnozzi del presidente siriano usano lo studio legale Mossack Fonseca per aggirare le sanzioni dell'ovest". Il giornale tedesco ha ricevuto per primo la soffiata della fonte anonima che ha consegnato 11.5 milioni di file.

 

Coinvolto anche Strauss-Kahn

Anche Dominique Strauss-Kahn, ex ministro dell'Economia ed ex direttore del Fondo monetario internazionale, sarebbe coinvolto nei traffici di denaro delle società off-shore rivelati nei Panama Papers. Ne dà notizia Le Monde. Il fondo d'investimento lussemburghese Leyne, Strauss-Kahn & Parners (LSK), creato dal socio di DSK Thierry Leyne, avrebbe aiutato dei clienti ad aprire società offshore nei paradisi fiscali. Emerge che il fondo di investimento Lsk, presieduto dallo stesso ex ministro dell’Economia transalpino, avrebbe costituito 31 società in paradisi fiscali attraverso la filiale lussemburghese Assya Asset per conto di «ricchi privati francesi, produttori audiovisivi asiatici e un importante gruppo di ristrutturazioni parigino che si sviluppa in Asia».

Dal Nobel Vargas Llosa al figlio della Thatcher

Continuano a spuntare nomi eccellenti dalle Panama Papers. Uno stillicidio che rischia in trasformarsi in una caccia alle streghe perché non è detto che chi abbia delle società off-shore abbia commesso necessariamente dei reati fiscali o di altro tipo. Così arriva perfino un Nobel per la letteratura Mario Vargas LlosaMark Thatcher, figlio della defunta ex primo ministro inglese Margaret, la moglie dall’ex Beatles Paul McCartney, Heather Mills nel 2008 ottenne oltre 30 milioni di euro. E poi un pilota di Formula Uno, Nico Rosberg, che corre per la Mercedes; l’ex maggiordomo di Lady D, Paul Burrell è azionista di una offshore; la nipote Katharina e le figlie di Stanley Kubrick Anva (morta nel 1999) e Vivian a cui è intestata una offshore che gestisce i diritti dei film del regista e Simon Cowell, produttore discografico e inventore di X Factor. Dalla Cina, infine, occhi puntati sul cognato del presidente, Xi Jinping. Ma a sorprendere è la presenza nelle liste dei familiari di Mao Zedong, fondatore della Repubblica popolare cinese. Gli eredi del rivoluzionario comunista avrebbero aperto società offshore in paradisi fiscali alle isole Vergini britanniche.

Wikileaks: "Dietro ci sono Soros e Ford"

Polemica targata Wikileaks sul caso Panama Papers. L'organizzazione fondata da Julian Assange (ancora rifugiato in ambasciata dell'Ecuador a Londra) punta il dito contro l’ICIJ, che ha reso pubblico lo schema dell’evasione fiscale planetaria con un tweet ha accusato il Consorzio stesso di essere uno strumento di elusione fiscale finanziato da i miliardari statunitensi Soros e Ford.

Poi Wikileaks ha anche parlato di un “attacco contro Putin” lanciato da OCCRP contro la Russia con il sostegno dell'Usaid & di Soros. In pratica secondo Assange l'Icij sarebbe una lobby di spie finanziate dagli Stati Uniti. Usaid sta per United States Agency for International Development, agenzia federale americana fondata nel 1961 da Kennedy che persegue gli obiettivi nazionali all'estero.

Ma la polemica non si è fermata qui. Wikileaks ha di nuovo polemizzato sul fatto che gli 11 milioni di Panama Papers non sono stati pubblicati direttamente, strada scelta da Assange con i famosi cable, così ha twittato: «Pensate che dovremmo pubblicare gli 11 milioni di documenti che abbiamo di Panama Papers in modo che ciascuno possa consultarli come abbiamo fatto anche in altre occasioni oppure dobbiamo affiudarci ai media?»

Wikileaks, che sembra possedere una quota minore dei 2.6 terabyte di documenti della Mossack Fonseca e ne ha messi in rete alcuni (tra i quali il contratto che dimostra le implicazioni del padre del premier Cameron) ha in parte criticato questo approccio. «Sul Guardian non leggerete di Cameron e del primo ministro pakistano», è uno dei tweet postati ieri sera mentre il giornale britannico batteva tutti sul tempo andando online per primo con un articolo molto focalizzato sugli affari del presidente russo in cui però non si faceva menzione del coinvolgimento del padre del primo ministro britannico.

Pochi americani nei Panama Papers

Gli americani coinvolti nell’indagine sono pochi e non importanti. Finora sono stati identificati 211  passaporti statunitensi, ma sono presenti anche 3.500 azionisti di società off-shore che hanno un indirizzo americano. Qualcuno potrebbe avere la doppia cittadinanza e questo rende ancora più difficile l’identificazione. Alcuni hanno identificato nella mancanza di statunitensi tra i nomi eccellenti coinvolti una matrice americana dietro l'operazione. Ipotesi che, per ora, rimangono tali.

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