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Pamela Codardini uccisa col compagno nel loro negozio in Messico: nel 2013 fu trucidato il primo marito

La 35enne Pamela Codardini è stata uccisa in Messico mentre era con il compagno 29enne nel loro negozio di Oxaca. La donna di origini Veneziane è stata freddata nel retro del negozio da un commando di uomini armati che stava cercando Juan Yair. Il giovane era ritenuto il braccio destro del boss del cartello Los Medina.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Pamela Codardini aveva 35 anni ed era madre di due bimbi piccoli. La donna è stata uccisa il 27 gennaio scorso in Messico, nella regione delle Valli Centrali dello Stato di Oaxaca. La 35enne si trovava insieme al compagno Juan Yair, 29 anni, ed entrambi sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco nell'attività commerciale che gestivano, Mr Green The Smoke Shop, nella cittadina di Ocotlan de Morelos, di 21mila abitanti. Codardini, originaria di Favaro Veneto, tra Mestre e l'aeroporto Marco Polo, si trovava dietro al bancone insieme al compagno 29enne quando, intorno alle 18.30, alcune persone sono entrate nel negozio per sparare.

A dare l'allarme sono stati i residenti che subito hanno allertato le forze dell'ordine e i soccorsi. Sul posto sono giunti i paramedici che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso per causa violenta. Secondo le prime testimonianze, obiettivo del commando di uomini armati era il compagno 29enne della donna. Nel 2013 era stato ucciso anche il primo marito della 35enne. 

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L'obiettivo del commando di sicari

Secondo le prime informazioni disponibili, l'obiettivo del commando di uomini armati era il 29enne conosciuto come "El Yayo" e ritenuto braccio destro di Alberto Jaime "El Piolin", capo del cartello Los Medina. I killer hanno prima freddato il 29enne da lontano, poi si sono recati nel retrobottega dove si era rifugiata la 35enne. Le hanno sparato da vicino per evitare di lasciare testimoni oculari. La 35enne era già stata protagonista indiretta di un altro brutto episodio risalente al 2013, quando il primo marito Alex Bertoli, chef di origini friuliane, era stato ammazzato poco lontano dal ristorante che avevano aperto a Oxaca.

A informare la famiglia della 35enne che da anni viveva in Messico è stata la cancelleria dell'ambasciata italiana a Città del Messico. L'assalto è stato compiuto con proiettili di calibro 223, quelli utilizzati per i fucili di guerra. Sono in corso ulteriori approfondimenti per capire la correlazione dell'omicidio con la sparizione del cugino del 29enne ucciso a fine gennaio.

L'ipotesi è che il rapimento sia avvenuto per un regolamento di conti tra bande dopo che a ottobre scorso "El Piolin" si era tolto la vita pur di sfuggire alla cattura da parte delle autorità locali.

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Il primo marito ucciso 11 anni fa: fu bruciato vivo

Ci sono ancora da chiarire eventuali nessi con l'omicidio di 11 anni fa avvenuto a Oxaca. Il 3 maggio del 2013 era stato assassinato il primo marito della 35enne, lo chef triestino Alex Bertoli. L'uomo era stato aggredito fuori dal suo locale. Secondo quanto reso noto, lo chef viveva con la consorte in Messico ed era stato attirato fuori dal suo ristorante con una telefonata. I killer lo avevano prima tramortito con un bastone e poi bruciato vivo. I due erano sposati da quasi 3 anni e si erano conosciuti in un ristorante di Venezia.

Avevano aperto il loro ristorante italiano a Mazunte nel novembre del 2010, tre anni prima della morte di Bertoli. Per mettere in piedi l'attività, però, lo chef si era indebitato, affidandosi a degli strozzini per racimolare il denaro. Per questo motivo, secondo l'accusa, sarebbe stato picchiato e poi dato alle fiamme dai sicari.

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