Palloni spia cinesi in Usa, quali sono i punti da chiarire secondo il generale Tricarico
Da giorni l'amministrazione statunitense lamenta un sorvolo di palloni spia sui propri cieli indicando la Cina come possibile mandante di questi oggetti che volano ad alta quota per raccogliere informazioni di intelligence. Una preoccupazione che ha spinto la Casa Bianca a ordinare l'abbattimento dei vari palloni individuati, tra le proteste della Cina che dal suo canto ha ammesso la paternità del primo pallone affermando però che si trattava solo di pallone ad uso civile per le ricerche meteo ad alta quota andati fuori rotta e non di attività di spionaggio.
Un caso che ha riacceso le tensioni tra i due Paesi tra accuse reciproche che Washington ha poi smorzato affermando che gli Usa non hanno alcuna indicazione che gli oggetti non identificati abbattuti sui cieli nordamericani fossero parte del programma di spionaggio cinese ma che l'abbattimento è avvenuto per evitare pericoli per l'aviazione civile. Fanpage.it ne ha parlato con il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana.
Generale, gli Usa in pochi giorni hanno lamentano l'individuazione di diversi palloni spia nei propri cieli accusando la Cina e ordinando il loro abbattimento. Come mai questi improvvisi avvistanti tutti insieme?
"Sul caso di palloni in Usa ci sono tanti punti oscuri, io da tecnico mi faccio tante domande e le risposte le dovranno dare altri. In primo luogo non si capisce come all'improvviso, da un giorno all'altro, sia emersa questa nuova forma di minaccia apparentemente di carattere spionistico che afferisce alla sicurezza nazionale, in una maniera così bizzarra e numericamente consistente. Io mi auguro che le diplomazie sotterranee, cioè quelle che fanno capo ai servizi di intelligence possano avere una risposta a tutto questo. Io mi auguro che ci sia stata una concertazione e una consultazione con i Paesi amici e alleati che porti a rendere consapevole anche noi di quello che accade. Questo impongono le regole tra Paesi alleati.
Prendo atto che l'opinione pubblica debba essere tenuta all'oscuro ma mi auguro che chi oggi in Italia è responsabile della sicurezza nazionale possa essere stato informato di cosa stia succedendo. Un altro tema è quello della natura di questi oggetti volanti. Sappiamo che sono dei palloni che viaggiano in balia quasi totale delle correnti e questo deve essere spiegato perché dire che si trovano lì perché ci sono installazioni strategiche sembra un azzardo visto che non possono essere pilotati. Gli Stati Uniti parlano di spionaggio ma se hanno recuperato i frammenti dei palloni, che sembrano consistenti, si sono già fatti una idea della natura di questo sistema.
Secondo lei Washington sta nascondendo qualcosa?
L'idea è che dietro questa storia dei palloni ci sia qualche strategia di fondo che certamente non va nella direzione della distensione tra Usa e Cina perché i rapporti già articolati e problematici tra le due potenze non avevano bisogno di un ulteriore elemento di tensione ma semmai il contrario, anche alla luce del conflitto in Ucraina. Perché succede proprio adesso? Forse sarà un pretesto? Forse una maniera per puntare il dito contro il nemico dopo le tensioni a Taiwan? Non lo sappiamo. Sono cose che meritano un approfondimento e una risposta che è obbligatoria da parte degli Stati Uniti. Se noi ci siamo sempre stati dove ci hanno chiamato senza mai battere ciglio, un multilateralismo anche i questo caso è obbligatorio. Io spero ci facciano sapere tutto quello che sanno su questa vicenda.
Secondo gli Usa i palloni spia cinesi hanno attraversato decine di Paesi in più continenti in tutto il mondo. È possibile che nessuno li abbia individuati?
Sì questo è possibile, è verosimile. I palloni hanno una superficie riflettente difficilmente captabile da radar. Un sigma, un indice di riflettività, molto basso, per cui se non hai un occhio attento in quella direzione, a quel tipo di minaccia e a quella quota, è possibile che passino inosservati.
Il loro percorso in prossimità di siti sensibili del Dipartimento della Difesa e l'altitudine ha spinto gli Usa ad abbatterli, è stata una decisione giusta? Non era possibile mettere in atto solo misure anti spionaggio?
Misure antispionaggio non si possono mettere in atto subito. Bisognava sapere che tipo di sensori avevano e solo a quel punto si poteva capire se ci fosse una contromisura da poter applicare. In generale o smetti di emettere segnali in quell'area oppure se continui la normale attività, è impossibile impedire l'eventuale raccolta di informazioni. Abbattere il pallone però non è buona educazione istituzionale. Da che mondo è mondo tra Paesi civili l'indebito attraversamento dello spazio aereo di un Paese sovrano prevede come prima misura la protesta diplomatica. Questa è la quotidianità, anche per noi ad esempio con l'Austria o altri Paesi. Soltanto in seguito al fallimento di questo canale si può pensare ad altre misure come l'abbattimento. Qui invece la diplomazia è stata fatta sui media con proteste pubbliche che è servita per portare all'abbattimento. Un comportamento poco condivisibile.