Pakistan, bambina costretta a sposarsi per risolvere una disputa: la polizia la salva
Una bambina di 9 anni in Pakistan avrebbe dovuto sposare un ragazzo di 14 anni per risolvere una disputa tra le loro famiglie. Il matrimonio è però saltato grazie all'intervento tempestivo della polizia, che ha salvato la piccola e ha arrestato quattro anziani del consiglio del villaggio che avevano, appunto, ordinato le nozze. È accaduto nel distretto di Rahim Yar Khan, nella provincia del Punjab. La disputa che la sposa-bambina avrebbe potuto risolvere riguardava la morte della cognata. La donna (la moglie del fratello della bimba) era deceduta per problemi di salute non meglio precisati ma la sua famiglia aveva accusato il marito di averla uccisa perché sospettava che lo avesse tradito. Un delitto d'onore, dunque, per il quale avrebbe potuto pagare la sorellina dell'uomo. Il consiglio del villaggio era stato infatti chiamato a risolvere lo scontro e, appunto, gli anziani avevano deciso che la bambina sarebbe stata data in sposa a un parente della cognata morta. Allo stesso tempo il fratello avrebbe pagato una multa di 150mila rupie (1200 euro).
Il fenomeno delle spose-bambine in Pakistan – La legge in Pakistan – Paese dove il fenomeno delle spose bambine riguarda il 24% delle ragazze secondo l’Unicef – prevede per i genitori che danno le figlie in spose al di sotto dei sedici anni solo un mese di prigione e una multa di 1000 rupie (9 euro). I genitori spesso scelgono di costringere le figlie a dei matrimoni forzati anche per provvedere alla loro sicurezza economica. Questo accade soprattutto nelle zone rurali del Paese. I matrimoni per ripagare debiti o risolvere dispute sono illegali ma restano una pratica comune.