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Padre scomparso con i 3 figli per tre anni in Nuova Zelanda: come hanno fatto a sopravvivere nei boschi

Dopo l’avvistamento dell’uomo con i figli in fuga nei boschi neozelandesi dal 2021, rimbalzano teorie e idee su come stiano sopravvivendo: c’è chi ipotizza il sostegno della famiglia del padre, altri un sostentamento a base di erbe e carote selvatiche.
A cura di Giovanni Turi
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A sinistra, la madre dei tre figli scomparsi Catherine (credits: RNZ via YouTube); a destra, Tom Phillips, il padre fuggitivo che si è portato dietro i minori tra i boschi della Nuova Zelanda (credits: NZ Police)
A sinistra, la madre dei tre figli scomparsi Catherine (credits: RNZ via YouTube); a destra, Tom Phillips, il padre fuggitivo che si è portato dietro i minori tra i boschi della Nuova Zelanda (credits: NZ Police)

Un uomo è sparito tra i boschi della Nuova Zelanda da tre anni, portandosi con sé i tre figli. Nonostante le ricerche estenuanti delle forze dell'ordine e gli appelli dei familiari, non sono stati mai rintracciati. Giovedì 3 ottobre, però, è arrivata la svolta: per la prima volta dalla scomparsa, il quartetto è stato avvistato e filmato da un gruppo di cacciatori a Marokopa, lungo la costa occidentale dell'Isola del Nord.

Una segnalazione che è stata subito ripresa da media locali e internazionali. Anche perché l'ultima volta in cui il padre, Tom Phillips, insieme ai tre figli, Jayda, Maverick e Ember, sono stati adocchiati era nel dicembre del 2021 nella boscaglia della regione di Waikato, un luogo a ben due giorni di distanza da Marokopa.

Il gruppo è fuggito dopo una lite familiare con la madre. E continua il suo nomadismo visto che, dopo esser stati beccati, si sono immolati nuovamente dentro i boschi. Nonostante tre lunghi giorni di ricerche via terra e via aereo a Marokopa, la polizia non è riuscita a rintracciarli. Ma continua a indagare.

E intanto sono cominciate a rimbalzare ipotesi e teorie sui social network intorno a una domanda: Tom Phillips e i tre figli come riescono a sopravvivere da tre anni a questa parte? Guardando i girati, immortalati da un gruppo di cacciatori del posto, si osserva che tutti loro hanno zaini pesanti e articoli da campeggio. Il che ha portato alcuni utenti a pensare che vivano in capanne o tende di fortuna nei boschi.

Come spiega l'agenzia di stampa neozelandese Stuff, Marokopa è una zona dell'Isola del Nord caratterizzata da boschi, scogliere e grotte calcaree. Inoltre, la famiglia di Phillips ha origini proprio a Marokopa e possiede oltre 500 ettari di terreni agricoli, localizzati a mezza giornata di cammino dal punto in cui sono stati avvistati.

Tuttavia, non sembra così ovvio il supporto della famiglia ai quattro fuggitivi. Infatti, sulle pagine del New Zealand Herald la madre di Phillips ha esortato il figlio a riportare i bambini a casa ed ha affermato di non averci contatti dal 2021.

Altro quesito: come riescono a cibarsi? Per gli esperti sentiti da The Guardian, il gruppo avrebbe modo di sopravvivere "quasi all'infinito" nei boschi neozelandesi, dato che nella vegetazione è possibile trovare erbe, carote selvatiche e carne animale. "Le vere sofferenze derivano dal freddo – dice Ash Budd, direttore della New Zealand Survival Academy -. Ma il padre e i figli potrebbero aver pianificato tutto già da anni".

Sullo sfondo c'è chi chiede perfino l'ausilio dell'esercito per mettere la parola fine a questa vicenda. In particolare, l'appello ha preso piede dopo l'intervista della madre dei tre minori su RNZ. La quale, in lacrime, ha sostiene che Phillips stia commettendo un abuso su minori.

Eppure, ci sono anche utenti che sottolineano come l'uomo stia facendo un'azione giusta e che vada "lasciato in pace". Altri considerano questo stato brado e selvaggio "molto pericoloso". Secondo Annette Williams, vice sindaca del distretto di Ōtorohanga, nella regione di Waikato, “è una situazione che va avanti da molto tempo, ho incontrato persone che hanno opinioni diverse. In realtà, tutto ciò che vogliamo è la sicurezza dei bambini”.

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