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Padre e figlio italiani uccisi in Zimbabwe: forse scambiati per bracconieri

Claudio Chiarelli e il figlio Massimiliano, originari di Padova, sarebbero stati uccisi in una riserva di caccia ma le circostanze dell’omicidio sono ancora da chiarire. La notizia confermata dalla Farnesina.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE ORE 10 – Le vittime sono Claudio Chiarelli e il figlio Massimiliano, nato ad Harare. Da quanto si apprende, da tempo il padre risiedeva nello Zimbabwe, dove lavorava con le autorità locali nella lotta al bracconaggio. Padre e figlio erano rispettivamente cacciatore e guida safari professionisti. “Da quel che ci risulta non sembra che siano stati uccisi da bracconieri, ma per errore dalle stesse autorità del parco”, ha confermato al quotidiano La Stampa un funzionario della sede diplomatica in Zimbabwe. I due uomini sono stati uccisi nel parco nazionale del Mana Pools.

Due italiani, padre e figlio originari di Padova, sono stati uccisi in circostanze ancora da chiarire in Zimbabwe. La notizia dei decessi, inizialmente riportata dal Mattino di Padova, è stata confermata dall’Unità di crisi della Farnesina che però non ha specificato finora né il nome, né l’età, né la provenienza delle vittime. La famiglia delle vittime è stata informata dal ministero degli Esteri e sarebbe già in partenza per la capitale dello Zimbabwe, Harare. I due italiani – stando alle prime informazioni trapelate il padre aveva circa 50 anni e il figlio 20 – forse sono stati scambiati per bracconieri all'interno di una tenuta di caccia e freddati a colpi di fucile da parte del personale di vigilanza della riserva privata. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di ieri.

Verifiche in corso – L'Unità di crisi del ministero degli Esteri italiano ha detto che sono tuttora in corso, da parte delle autorità di polizia del Paese africano, delle indagini per stabilire come sono andate realmente le cose. Al momento non si conosce il motivo per cui i due uomini si trovavano nel Paese africano e neppure da quando tempo erano là.

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