Padre 49enne muore dopo essere rimasto incastrato per ore in un tunnel: “Abbiamo il cuore spezzato”
Stava giocando con i suoi bambini durante una festa di compleanno organizzata presso il Kong Adventure Centre di Keswick (Inghilterra), una palestra per arrampicata, quando è cascato dentro a uno stretto tunnel, rimanendo intrappolato per oltre quattro ore.
Le ferite da schiacciamento erano talmente gravi che per l’uomo non c’è stato niente da fare. Carl O’Keeffe è morto il 30 aprile, dopo 8 giorni in ospedale.
Dopo due settimane, il 16 maggio, è stata aperta un’inchiesta giudiziaria per far luce sulle cause e sulle responsabilità del drammatico avvenimento.
Il tragico incidente è avvenuto a Keswick, piccola cittadina nel nord-ovest dell’Inghilterra, il 22 aprile. La famiglia si trovava a festeggiare un compleanno per bambini al Kong Adventure Centre, una palestra per arrampicata, con un sistema di tunnel e grotte da esplorare e con appositi spazi di gioco anche per i più piccoli.
Carl O’Keeffe, scalatore esperto di 49 anni, stava giocando con i suoi tre figli quando è caduto in uno dei tunnel artificiali della struttura, rimanendo incastrato per ore.
Sono stati inutili gli immediati tentativi di soccorso da parte del personale del centro, poiché il passaggio era troppo stretto e l’uomo era rimasto intrappolato. Solo l’intervento di un’eliambulanza, di una squadra di salvataggio sotterraneo e dei vigili del fuoco, che hanno smantellato alcune delle pareti di arrampicata che circondavano la grotta artificiale, ha permesso di tirare fuori O’Keeffe, dopo più di quattro ore.
L’uomo è stato immediatamente trasferito nel vicino ospedale “Cumberland Infirmary” di Carlise, dove è rimasto fino alla sua morte, quasi una settimana dopo.
“Alle ore 15 di oggi (30 aprile) ho detto a Carl addio per sempre – scrive in un post su Facebook la sorella, Olivia Short – Dal primo momento era evidente la gravità della sua condizione, sapevamo che non sarebbe sopravvissuto”.
Le ferite da schiacciamento si sono infatti sin da subito rivelate fatali, e il personale dell’ospedale non ha potuto fare altro che alleviare la sua sofferenza con cure palliative.
Nella giornata di ieri, 16 maggio, la commissione di medicina legale della città di Cockermouth, guidata dal Dr Nicholas Shaw, ha aperto un’indagine sulla sua morte.
“Era il mio fratellino e negli anni era diventato anche il mio migliore amico – il ricordo che la sorella affida al suo profilo Facebook – Ho il cuore spezzato, come il resto della nostra famiglia”.