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Padoan contro l’UE: “Le nuove regole europee danneggiano l’Italia”

Intervista dal quotidiano francese Le Figaro, Padoan parla a lungo di Ue e accusa le istituzioni europee di imporre regole troppo severe all’Italia, regole che le creano maggior danno rispetto ad altri Paesi.
A cura di C. M.
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Intervistato dal quotidiano francese Le Figaro, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, di passaggio in Francia per presentare a Science Po Paris un seminario sull'Europa, ha lanciato alcune accuse piuttosto dure contro l'Unione europea. Alla domanda: "Come si difenderà l'Italia dalla procedura d'infrazione per deficit eccessivo che potrebbe aprire Bruxelles?", Padoan ha risposto, senza troppi giri di parole, che proverà a mantenere un dialogo sereno con le istituzioni europee, sottolineando però che "a volte all'Italia si rimprovera il fatto di chiedere troppa flessibilità, dimenticando che questa richiesta é del tutto legittima, perché sono le stesse regole europee che lo permettono" e aggiungendo inoltre che l'Italia è il Paese europeo che ha fatto "gli sforzi di aggiustamento più intensi" in politica di bilancio.

Il ministro prosegue la sua intervista dichiarando di opporsi alle sempre più stringenti normative imposte dall'Unione europea all'Italia e sostenendo che "queste regole recano maggior danno rispetto ad altri Paesi, e questo a me non va bene". Secondo il ministro Padoan, infatti, sarebbero frutto di analisi errate, o forse addirittura pregiudizievoli. "Lo sforzo richiesto all'Italia – insiste il ministro – é deformato da considerazioni statistiche".

"Serve un ministro delle Finanze unico della zona euro. In primo luogo, un ministro unico delle Finanze servirebbe a garantire la messa in atto di una politica di bilancio europea più equilibrata, ma gestire eventuali azioni di sostegno che implichino risorse comuni, come la gestione dei flussi migratori o del rafforzamento della sicurezza europea", spiega Padoan. "L'Europa deve dotarsi di risorse proprie. E' difficile immaginare che si continuino a spendere tante energie per arrivare ad accordi come quello con la Turchia sui migranti", conclude.

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