Osservatrici militari israeliane rapite, video choc diffuso dai familiari. Hamas: “Manipolato”
Coperte di sangue, con lo sguardo di terrore. Sono state diffuse nelle scorse ore le immagini che immortalano cinque osservatrici militari israeliane rapite da Hamas lo scorso 7 ottobre dal kibbutz di Nahal Oz. Ad autorizzare la diffusione del video, che ha fatto il giro di tutto il mondo, è stato il Forum delle famiglie degli ostaggi, stanche di non vedere passi avanti nei negoziati per liberare i loro cari ancora nella Striscia: "Il governo israeliano non deve perdere un minuto di tempo in più, deve ritornare al tavolo negoziale oggi". Ma Hamas non ci sta, ribattendo che quel filmato è stato manipolato. Ma facciamo un passo indietro.
Il video è stato diffuso mercoledì pomeriggio dal Forum delle famiglie degli ostaggi. Nelle immagini si vedono Liri Elbag, Karina Ariev, Agam Berger, Daniela Gilboa e Naama Levy, quest'ultima già comparsa in un altro filmato nei primi giorni dopo l'attacco di Hamas. Attorno a loro, sedute a terra, una ventina di miliziani di Hamas che le insultano e non solo: "Cani, vi schiacceremmo", "Siete belle sioniste". Un terrorista dice a un altro: "Queste sono le ragazze che possono rimanere incinte".
Il filmato, tratto dalle bodycam dei miliziani, dura in tutto 3 minuti e 10 secondi. Le famiglie degli ostaggi hanno spiegato che è stato "montato e censurato per escludere le scene più angoscianti", come le immagini di "molti ragazzi e ragazze uccisi nella base di Nahal Oz e all'interno del rifugio antiaereo" e altre sequenze "di estrema brutalità".
La notizia è stata commentata anche dal premier israeliano Benjamin Netanyahu: "Sono scioccato dal video che documenta il rapimento delle nostre care soldatesse. Continueremo a fare di tutto per riportarle a casa", ha scritto su X, aggiungendo che "la brutalità dei terroristi di Hamas non fa che rafforzare la mia determinazione a lottare con tutte le mie forze fino all'eliminazione di Hamas, per garantire che ciò che abbiamo visto stasera non accada mai più".
Ma ore dopo la diffusione del video, proprio Hamas è intervenuto per dire la sua con una dichiarazione rilanciata da Al Jazeera in cui è precisato che il video che mostra le cinque donne israeliane rapite il 7 ottobre "è stato manipolato e l'autenticità di ciò che contiene non può essere confermata". Il gruppo islamista ha aggiunto che "le donne soldato sono state trattate secondo l'etica della nostra resistenza e non è stato dimostrato alcun maltrattamento nei confronti dei soldati in questa unità". La clip, hanno sostenuto, fa parte della promozione di Israele di "narrazioni falsificate".