Ospedali in sofferenza in Francia: “Terza ondata Covid sembra inevitabile”
L’epidemia di Covid-19 non rallenta in Europa e anche il timore per le nuove varianti più contagiose del Coronavirus sta spingendo diversi Paesi ad adottare nuove misure restrittive, dai divieti sui viaggi, al coprifuoco fino al lockdown rigido. Uno dei Paesi che in Europa va verso misure più dure è la Francia, dove il coprifuoco dalle 18 non sembra una misura sufficiente a frenare il contagio. Nel Paese di Macron sono allo studio diversi scenari e tra questi c’è anche quello di adottare un nuovo lockdown rigido, che sarebbe il terzo per la Francia. "Il coprifuoco alle 18 su tutto il territorio nazionale sta avendo una efficacia relativa e non frena abbastanza" il virus, ha detto ai giornalisti il portavoce del governo di Parigi, Gabriel Attal, aggiungendo che le nuove varianti del Covid si stanno diffondendo a un ritmo significativo.
Secondo i dati costantemente aggiornati forniti dalla Johns Hopkins University, la Francia è il primo Paese Ue per numero di contagi complessivi dall'inizio della pandemia: 3.165.604 nel momento in cui scriviamo. I morti dall’inizio della pandemia sono 74.600. Oltre al numero di nuovi contagi giornalieri ancora alto, preoccupa la situazione negli ospedali: secondo quanto riferito dalle autorità d’Oltralpe, negli ultimi giorni si sono registrati migliaia di nuovi ricoveri per Covid, sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva. La soglia dei 3.000 pazienti ricoverati in terapia intensiva è stata superata questa settimana, mentre sono oltre 27.000 i posti occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari. Si tratta di numeri simili a quelli registrati tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2020.
Diversi gli ospedali della Francia che registrano un forte aumento dei ricoveri già da alcune settimane. In una settimana all'ospedale di Arras, l'impennata è stata brutale. “Non ci aspettavamo che le cose ricominciassero così in fretta, mentre tutte le nostre energie sono concentrate sulla campagna di vaccinazione", le parole riportate dai quotidiani francesi della direttrice del gruppo ospedaliero Artois-Ternois, Hélène Deruddre.