Orrore in Siria, Ong denuncia: “Tre attivisti fatti esplodere a Palmira”
Tre persone sono state giustiziate e altrettante colonne della città storica di Palmira sono state distrutte dai miliziani dello Stato Islamico. È quanto denunciano gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani raccontato l’ennesima atrocità dell’Isis. Gli attivisti dell’Osservatorio hanno spiegato che i jihadisti hanno legato tre persone a tre colonne del sito archeologico (conquistato a maggio dallo Stato Islamico) e poi li hanno fatte saltare in aria. Sarebbe questo solo l’ultimo orrore dell’Isis a Palmira: da maggio, infatti, molte statue e templi sono stati distrutti e lo scorso ottobre i jihadisti hanno fatto saltare in aria anche l’arco di trionfo, vestigia di epoca romana di almeno duemila anni. A luglio è stato diffuso un video nel quale veniva mostrata una esecuzione di massa all’interno dell’anfiteatro di Palmira mentre ad agosto è stato decapitato l’archeologo custode del sito, Khaled Assad. La sua testa era stata appesa a una colonna.
L’appello del Papa: “Basta con l’odio” – In Siria la situazione si fa sempre più drammatica anche su un altro fronte. Sono almeno 129.000 i civili in fuga dalle province di Aleppo, Hama e Idlib, in seguito all'intensificazione dei bombardamenti dell'aviazione russa. Lo ha riferito un comunicato del Forum di Ong internazionali e siriane con base a Gaziantep, al confine tra Turchia e Siria, che riunisce 47 organizzazioni non governative. Secondo il Forum negli ultimi giorni c’è stato “un aumento significativo della frequenza e dell’intensità” dei raid russi e molti civili sono rimasti intrappolati ad Aleppo e Homs. “I raid continuano a prender di mira aree dove c'è un'alta concentrazione di civili. Scuole, ospedali e mercati sono a rischio”, si legge. Ieri Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello alla comunità internazionale affinché sappia adottare tutte le strategie valide “per il raggiungimento della Pace in Paesi terribilmente devastati dall’odio”.