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Orrore in Messico, 3 cadaveri trovati nel bagagliaio di un taxi ad Acapulco, altri 4 in città

Tre cadaveri sono stati scoperti sabato sera nel bagagliaio di un taxi e gli altri quattro domenica in diversi quartieri della città, mentre diversi ordigni esplosivi sono stati lanciati in una stazione di polizia.
A cura di Davide Falcioni
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I cadaveri di almeno sette persone sono stati trovati in diverse zone della città portuale messicana meridionale di Acapulco, da anni pesantemente colpita dalla piaga della criminalità organizzata. Lo hanno riferito le autorità locali. Tre cadaveri sono stati scoperti sabato sera nel bagagliaio di un taxi e gli altri quattro domenica in diversi quartieri della città, mentre diversi ordigni esplosivi sono stati lanciati in una stazione di polizia.

Il Segretariato di Pubblica Sicurezza dello stati di Guerrero, uno dei più colpiti dalle attività criminali dei cartelli della droga, ha affermato in un comunicato diramato ieri che "alla luce degli eventi registrati nelle ultime ore", ha rafforzato "il suo dispiegamento operativo in diverse aree e poligoni prioritari" di Acapulco coinvolgendo l’Esercito e la Guardia Nazionale. Il funzionario ha aggiunto che la polizia "ha rafforzato le proprie azioni operative e di videosorveglianza nei luoghi di trasporto pubblico, nei mercati e nei quartieri con alta incidenza di criminalità".

La città di Acapulco, sulle coste sull'Oceano Pacifico, è stata duramente colpita dalla violenza legata alla criminalità organizzata. Alla fine di giugno, sulla strada che porta nel centro della città, furono rinvenuti i corpi di cinque uomini. Non molto lontano il 17 giugno Salvador Villalba, appena eletto sindaco di Copala, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, anche in questo caso in mezzo a una strada. La spirale di violenza che travolge il Messico ha provocato oltre 450mila omicidi da quando l’allora presidente Felipe Calderón (2006-2012) lanciò un’offensiva militare contro i cartelli del narcotraffico.

Un mese fa la vittoria delle elezioni presidenziali è andata a Claudia Sheinbaum, esponente del Movimento Rigenerazione Nazionale, meglio noto con l'acronimo di Morena: la 62enne, ingegnera ambientale, dovrà nei prossimi anni governare uno dei Paesi più importanti del continente americano affrontando, tra le altre sfide, i potenti cartelli della criminalità organizzata responsabili di decine di migliaia di omicidi ogni anno.

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