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Orrore in Camerun: donna incinta operata a cielo aperto davanti a un ospedale

Alvine Koumaté Monique, una donna di un villaggio nei pressi di Douala, è stata operata di fronte al principale ospedale del paese nel disinteresse di medici e infermieri: sia lei che i due gemelli che aveva in grembo sono morti.
A cura di Davide Falcioni
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La misteriosa morte di una donna incinta e dei due figli che portava in grembo sta innescando un furioso dibattito sulla situazione sanitaria del Camerun. I fatti: Alvine Koumaté Monique, una donna di un villaggio nei pressi di Douala, capitale economica del paese, viene trasportata in taxi da suo marito all'ospedale Laquintinie. L'uomo racconta di aver trasportato la moglie, ancora in vita, al pronto soccorso. I medici lo indirizzano al reparto di maternità, dove tuttavia degli infermieri gli comunicano che Alvine è deceduta. Quello che accade dopo ha dell'incredibile ed è mostrato in un video girato da alcuni testimoni: la donna, presumibilmente morta, viene trasportata all'esterno dell'ospedale e adagiata sul pavimento. Un'altra donna, con un oggetto appuntito che non è possibile distinguere, le apre il ventre ed estrae due bambini. Uno dei piccoli sembra muovere un piedino, ma dopo pochi minuti muore. Intorno un nutrito gruppo di curiosi urla disperatamente: la scena raccapricciante viene ripresa da decine di smartphone e riversata sui social network. Si odono i parenti che piangono, mentre degli infermieri osservano la scena con distacco prima di rientrare in ospedale per dedicarsi ad altro.

Infografica CNN
Infografica CNN

Alvine Koumaté Monique, operata a cielo aperto dalla cugina

Quanto accaduto a Alvine Koumaté Monique sta aprendo un dibattito senza precedenti sullo stato delle strutture sanitarie camerunensi, ritenute – a ragione – del tutto inadeguate. Come mai una donna è stata operata a cielo aperto? Era veramente morta quando il suo ventre è stato letteralmente squarciato da un'altra donna, senza alcuna preparazione per compiere l'operazione? I familiari della vittima accusano medici e infermieri di aver mentito sul decesso di Alvine e soprattutto di non aver fatto assolutamente nulla per salvare i due bimbi che aveva in grembo, che erano sicuramente ancora vivi. Come è stato possibile consentire a una persona priva di qualsiasi qualifica – a quanto pare la cugina della vittima – di effettuare un'operazione a cielo aperto utilizzando un bisturi appositamente acquistato in una farmacia pochi istanti prima? E perché l'intervento è stato effettuato all'aperto, davanti a decine di persone? Come mai medici e infermieri non sono intervenuti per evitare lo scempio?

Camerun: ogni mille bambini nati vivi  55 muoiono

Lo scandalo dell'ospedale Laquintinie è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso: centinaia di cittadini – appresa la notizia sui social network – sono scese in strada per chiedere giustizia e pretendere un sistema sanitario dignitoso in un paese in cui il tasso di mortalità infantile tra i bambini al di sotto di un anno di età è tra i più allarmanti dell'Africa: 55 neonati muoiono ogni mille nati vivi. La vicenda è stata commentata da Andre Mama Fouda, ministro della salute pubblica del paese, che in conferenza stampa ha dichiarato che verrà aperta un'inchiesta per fare piena luce su quanto accaduto. Quel che appare certo è che il caso di Alvine Koumaté Monique segnala lo stato del sistema sanitario in Camerun e in altri paesi africani, dove ancora oggi è possibile morire in modi agghiaccianti e inaccettabili.

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