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Orrore ad Occupy Seattle: una donna incinta viene aggredita dalla polizia e perde il bambino (VIDEO)

La storia di Jennifer Fox, una “indignada” di Seattle che, nonostante le sue richieste di uscire dal caos delle manifestazioni perché incinta, sarebbe stata aggredita con pugni e spray al pepe dalla polizia. La donna lamenta di aver subito un aborto spontaneo causato dalle botte.
A cura di Susanna Picone
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Orrore ad Occupy Seattle: una donna incinta viene aggredita dalla polizia e perde il bambino

Una brutta storia quella che arriva dall’America dove le immagini ci mostrano la disperazione di una donna in mezzo al caos delle ultime manifestazioni di Occupy Seattle. Una storia che se dovesse essere confermata non potrebbe non indignare, ancora una volta dopo la vicenda avvenuta negli stessi giorni al campus di Davis (dove la polizia ha aggredito gli studenti che stavano facendo un sit in pacifico spruzzando contro di loro spray urticante), il mondo intero.

La protagonista di questa vicenda riportata dall’ Huffington Post è Jennifer Fox, una donna di diciannove anni che lo scorso 15 novembre ha partecipato alla manifestazione di Occupy Seattle e che, quando si è trovata nel bel mezzo degli scontri, sarebbe stata aggredita dai poliziotti che l’avrebbero colpita con dei pugni all’addome e con varie spruzzate di spray urticante e avrebbero lanciato la sua bicicletta tra la folla colpendola nuovamente.

“ Hanno detto che lo spray al pepe ha causato un po’ di danni al cuore ma il calcio e la bicicletta hanno causato danni al corpo. ”
Jennifer Fox
Che si voglia giustificare o meno la chiara linea dura che l’America ha deciso di utilizzare contro gli indignados quello che ancor più fa riflettere di questa storia sono le motivazioni delle urla strazianti di Jennifer che, a quanto pare, portava in grembo un bambino che avrebbe perso proprio a causa degli scontri protagonisti della protesta. A nulla infatti sono valse le sue disperate richieste fatte alla polizia di uscire fuori dalla folla: “Sono incinta, lasciatemi passare, sto cercando di uscire”, così avrebbe urlato Jennifer: una richiesta che nessuno però avrebbe ascoltato. Dopo qualche giorno dall’accaduto la donna, che vive nell’accampamento di Occupy Seattle, avrebbe risentito di continui dolori: da qui la decisione di andare in ospedale dove arriva la triste notizia. Il battito del suo bambino non si sente più.

polizia spruzza spray urticante contro studenti
I metodi violenti utilizzati dalla polizia per reprimere gli indignados stanno facendo discutere.

Nonostante questo la Fox non avrebbe fornito né alla polizia né ai media (Jennifer è stata raggiunta anche dal Seattle Times per un’intervista) la documentazione che proverebbe il suo aborto spontaneo. Decisione che avrebbe insinuato il dubbio sulla veridicità del suo racconto anche nella sua famiglia. In ogni caso Jennifer ha continuato a sostenere la sua triste storia (“Ho pianto molto, volevo avere un bambino. Ma le cose accadono per una ragione. Sì, ho perso un bambino ma questo mi rende più forte”) e il tam tam mediatico che si è scatenato ha spinto comunque la polizia di Seattle, nonostante la mancanza di una denuncia formale, ad avviare un’indagine interna per la “gravità delle affermazioni” sostenute dalla donna.

Siamo al corrente del reclamo di una donna incinta che ha partecipato ad Occupy Seattle del 15 novembre e che ha subito un aborto spontaneo. Sappiamo anche che la donna ha attribuito l’aborto al fatto che contro di lei è stato usato lo spray al pepe e che c’è stato un contatto fisico con degli agenti della polizia di Seattle. Nessun reclamo formale è stato fatto. Secondo le procedure standard, l’ Opa ha iniziato un’indagine interna per andare a fondo del caso. Gli investigatori dell’Opa sono alla ricerca di ogni indizio che possa dimostrare questo reclamo.

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