Orrore a Teheran: bambino cerca cibo nella spazzatura, guardie gli tagliano le orecchie
Gli ufficiali della municipalità di Teheran hanno tagliato le orecchie ad un bambino dopo averlo trovato a rovistare tra i bidoni della spazzatura. È quanto riferito dai media iraniani e ribattuto dalla versione inglese di Al Arabiya. Secondo l'agenzia di stampa iraniana IRNA, la municipalità di Teheran ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui si chiede ai cittadini di presentare tutte le informazioni riguardanti la terrificante vicenda. Nel frattempo, un video postato su Facebook è diventato virale: mostra la giovane vittima che sta parlando con un giornalista dell'incidente, mentre racconta che i dipendenti del comune nella zona 3 di Teheran gli hanno tagliato un orecchio con un "codice" perché lo hanno trovato a guardare nell’immondizia. Ad ogni modo, l'IRNA ha citato l'assistente dei servizi del comune sostenendo che finora non è stata presentata alcuna denuncia in merito. Al bimbo ferito, trasportato in Ospedale sarebbe stata diagnosticata una “ferita da taglio con amputazione del padiglione auricolare sinistro".
La vicenda ha riportato alla ribalta il fenomeno del lavoro minorile in Iran, dove sono tantissimi i bambini sfruttati per raccogliere rifiuti in diverse città del Paese. Vari media iraniani con l'occasione, hanno pubblicato immagini di piccoli che lavorano nella raccolta dei rifiuti, un fenomeno diffuso che anche i funzionari nel sistema riconoscono. Anche Ilham Fakhari, capo del comitato per gli affari sociali del consiglio municipale di Teheran, ha sostenuto come diversi appaltatori comunali della capitale userebbero i bambini per raccogliere rifiuti con bassi salari e condizioni di lavoro difficili. In un'intervista con l'agenzia di stampa Mehr, Fakhari ha detto che “i contraenti preferiscono assumere bambini perché non sanno quali sono i loro diritti, quindi è più facile sfruttarli”. Ha aggiunto che i bambini vengono assunti per raccogliere la spazzatura e trasferirla nelle zone rurali dove viene smistata e poi venduta dagli appaltatori.