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Guerra in Ucraina

Ucraina, dopo Trump anche Musk attacca Zelensky: “È un dittatore, ha ucciso un giornalista americano”

Dopo Trump anche Musk ha attaccato Zelensky: “Non può dire di rappresentare il volere del suo popolo, a meno che non ripristini la libertà di stampa e smetta di cancellare le elezioni”. Poi ha accusato il leader ucraino di aver ucciso un giornalista americano, Gonzalo Lira.
A cura di Davide Falcioni
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Continuano gli attacchi dell'amministrazione americana al presidente Volodymyr Zelensky. Dopo le dichiarazioni di Donald Trump, che ieri ha definito il leader ucraino "un dittatore" e un "comico dal successo modesto che è riuscito a convincere gli Usa a spendere 350 miliardi di dollari, entrando in una guerra che non avrebbe potuto vincere e che non sarebbe mai dovuta iniziare", anche Elon Musk, da circa un mese a capo del Dipartimento dell'Efficienza Governativa, ha lanciato durissime critiche verso Zelensky.

Cosa ha detto Musk su Zelensky: "Smetta di cancellare le elezioni"

"Non può dire di rappresentare il volere del suo popolo, a meno che non ripristini la libertà di stampa e smetta di cancellare le elezioni", ha scritto il miliardario statunitense su X.

In un secondo post, ancora più duro, Musk ha anche accusato Zelensky di aver "ucciso un giornalista americano": un riferimento al giornalista Gonzalo Lira, noto per le sue posizioni critiche nei confronti del governo di Kiev, morto in un penitenziario ucraino l’11 gennaio 2024 a causa di una polmonite e di altre condizioni mediche pregresse dopo otto mesi di prigionia. Ieri Musk si era anche detto "d’accordo al 100 per cento" con un utente di X secondo cui "Zelensky non vuole la pace, vuole soldi e potere".

Chi era Gonzalo Lira e cosa c'entra con gli attacchi di Trump e Musk a Zelensky

Gonzalo Lira era un blogger cileno-americano di 55 anni arrestato in Ucraina, dove viveva, con l'accusa di propaganda filo-russa e di aver violato le condizioni della libertà su cauzione. Noto anche per aver diffuso sul web contenuti antifemministi sotto il nome di Coach Red Pill, Lira viveva a Kharkiv quando l' esercito russo iniziò l'invasione nel febbraio 2022. Nei mesi successivi il blogger acquisì un grande seguito pubblicando online contenuti ostili al governo ucraino e al suo presidente Zelensky, bollato come un "cocainomane" e descrivendo l'operazione russa come "una delle più brillanti invasioni nella storia militare".

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Lira venne arrestato dall'agenzia di sicurezza interna ucraina, la SBU, il 1° maggio 2022 prima di essere rilasciato su cauzione; in seguito venne nuovamente arrestato per presunta violazione delle condizioni della cauzione. Parlando del suo caso, il Centro per la comunicazione strategica e la sicurezza informatica del governo ucraino, noto anche come SPRAVDI, affermò che era stato l'autore di un video su YouTube che "giustificava l'aggressione russa contro l'Ucraina", in violazione dell'articolo 463-2 del codice penale del Paese. In quel filmato il vlogger  disse anche che il governo ucraino era un regime neonazista e negò i massacri di civili ucraini a Bucha e in altre città.

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