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Oppiacei sequestrati in Grecia: erano destinati all’Isis

Ventisei milioni di pillole antidolorifiche avrebbero dovuto raggiungere la Libia per andare poi ad alleviare i dolori dei jihadisti.
A cura di Danilo Massa
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Mentre il cerchio intorno ai territori dell'Isis si stringe – con Usa e Russia in gara a chi entra per primo nel centro di Raqqa – i greci sequestrano nel porto del Pireo un carico di farmaci destinati ai jihadisti. La "soffiata" sul carico di oppiacei – circa ventisei milioni delle pillole antidolorifiche Tramadol – è giunta dalla Drug Enforcement Administration statunitense, che ha puntato il dito verso il cargo battente bandiera libica, proveniente dall'India e – secondo rapporto ufficiale – carico di lino. Dalla Grecia l'imbarcazione si sarebbe dovuta unire ad un altro cargo e dirigersi poi verso la Libia. La nota dell'amministrazione statunitense ha fatto scattare subito i controlli su quella che poi si sarebbe rivelata un'imbarcazione controllata dall'Isis.

I jihadisti fanno uso di sostanze psicotrope negli scenari di guerra mediorientali così come nelle incursioni nel Vecchio continente. Dopo gli attentati di Parigi, nel covo dei terroristi vennero trovate flebo e lacci emostatici a testimonianza di iniezioni finalizzate ad alterare l'umore dei jihadisti. A febbraio si verificò inoltre un episodio simile a quello greco a Dubai, dove venne sequestrato un carico di psicostimolante, il Captagon. Oltre ad usare le droghe per rendere se stessi più "efficienti" in guerra, l'Isis li adopera anche come merce per un traffico illecito i cui profitti vanno poi a finanziare la guerra.

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