ONU, no degli USA a un cessate il fuoco umanitario. MSF: “America complice della carneficina a Gaza”
Ieri sera gli Stati Uniti hanno bloccato l'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU di una risoluzione che chiedeva "un cessate il fuoco umanitario immediato" nella Striscia di Gaza. Al Palazzo di vetro di New York in favore del testo si sono espressi 13 Stati membri su 15 dell'organismo. Washington ha bloccato la proposta, avanzata dagli Emirati Arabi Uniti, esercitando il proprio diritto di veto. La Gran Bretagna, un altro Paese membro permanente del Consiglio che può impedire l'approvazione delle risoluzioni, si è invece astenuta. "Nonostante la mancanza di tempo per i negoziati, gli Usa si sono impegnati in colloqui seri facendo proposte proattive, come la ripresa delle pause umanitarie. Ma la fretta di votare ha fatto sì che il testo fosse sbilanciato e ci ha costretti a votare contro. Ad esempio, non capiamo perché il Consiglio di Sicurezza non vuole condannare gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. E inoltre non menziona il diritto di Israele a difendersi", ha dichiarato il vice ambasciatore americano all'Onu Robert Wood.
In poco più di due mesi di bombardamenti e incursioni dell'esercito di Israele a Gaza sono state uccise almeno 16mila persone; tra le vittime ci sono anche migliaia di minori, e migliaia di altri civili palestinesi sono dispersi, probabilmente morti sotto le macerie degli edifici distrutti dai raid. Per questo la proposta di un cessate il fuoco umanitario del segretario generale dell'ONU Guterres sembrava di assoluto buon senso, il minimo che si dovesse fare per fermare il massacro. Sulla vita di uomini, donne e bambini hanno però finito per prevalere interessi economici e strategici.
La Palestina: "Il no degli USA a un cessate il fuoco è disastroso"
Riyad Mansour, osservatore permanente dello Stato di Palestina presso l'ONU, ha infatti definito il veto americano, "più che deplorevole, disastroso", ma anche "un punto di svolta nella storia": "Invece di consentire a questo Consiglio di mantenere il proprio mandato lanciando finalmente, dopo due mesi di massacri, un chiaro appello affinché le atrocità finiscano, ai criminali di guerra viene concesso più tempo per perpetuare i loro crimini. Come può essere giustificato? come si può giustificare il massacro di un intero popolo?". La Cina ha espresso "profonda delusione" mentre per l'Iran "le conseguenze del veto Usa alla risoluzione dell'ONU su Gaza potrebbero essere quelle di un'esplosione incontrollabile" in Medio Oriente. Finche' l'America sostiene i crimini del regime sionista e la continuazione della guerra c'è la possibilità di un'esplosione incontrollabile della situazione nella regione".
Medici Senza Frontiere: "USA complici del massacro a Gaza"
Durissimo anche il commento di Avril Benoît, direttore generale di Medici Senza Frontiere (MSF) negli Stati Uniti: "Mentre le bombe continuano a cadere sui civili palestinesi e a causare una distruzione diffusa, gli Stati Uniti hanno usato ancora una volta il loro potere per bloccare il tentativo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Ponendo il veto a questa risoluzione, gli Stati Uniti sono gli unici a votare contro l'umanità, diventando inoltre complici della carneficina a Gaza".
Per MSF "il veto degli Stati Uniti è in netto contrasto con i valori che professano di sostenere. Continuando a fornire copertura diplomatica alle atrocità in corso a Gaza, gli Stati Uniti lanciano due segnali chiari: il diritto umanitario internazionale può essere applicato in modo selettivo e le vite di alcune persone contano meno di altre. Israele sta continuando ad attaccare indiscriminatamente persone e strutture civili e a imporre un assedio che equivale a una punizione collettiva per l'intera popolazione di Gaza, costretta a sfollamenti di massa. Israele nega inoltre l'accesso a cure mediche e assistenza umanitaria, oggi più che mai vitali a Gaza. Gli Stati Uniti continuano a fornire sostegno politico e finanziario a Israele che porta avanti le sue operazioni militari senza curarsi del terribile costo per i civili. Affinché gli operatori umanitari siano in grado di rispondere agli immensi bisogni, MSF chiede un cessate il fuoco adesso”.