ONU: “In Corea del Nord 120mila persone nei campi di concentramento”

Kim Jong-Un come Pol Pot, il terribile dittatore cambogiano capo dei Kmer Rossi? Per l'Onu la risposta potrebbe essere sì. Un dossier di 400 pagine, infatti, rivela una vastissima gamma di crimini contro l'umanità in Corea del Nord. Le agghiaccianti testimonianze sono state raccolte dagli ispettori delle Nazioni Unite che hanno affermato: "La gravità, la scala e la natura delle violazioni dei diritti umani nella Repubblica Popolare Democratica della Corea non hanno pari nel mondo contemporaneo". E ancora: "I crimini includono stermini, omicidi politici, sparizioni per ragioni di razza, genere e religione, esodi forzati di intere popolazioni e induzione prolungata alla fame". Secondo l'Onu questi crimini vengono perpetrati nella più totale impunità.
Una parte del dossier cita numerose testimonianze delle vittime, alcune delle quali hanno ricevuto trattamenti veramente strazianti. "Siamo stati costretti a catturare topi e serpenti per sfamare i bambini malnutriti. Abbiamo visto i nostri familiari uccisi nei campi di prigionia e i detenuti inermi utilizzati per allenare le arti marziali dei soldati". E' solo uno dei racconti forniti da un prigioniero politico. Il dossier, quindi, spiega come in Corea del Nord sia in vigore il divieto pressoché totale della libertà di pensiero, coscienza e opinione, per non parlare di quella religiosa. Il regime – inoltre – fa massiccio uso della propaganda per istigare i cittadini al nazionalismo più sfrenato e di conseguenza all'odio verso i paesi considerati "nemici". La stima delle Nazioni Unite è che attualmente un numero variabile tra gli 80mila e i 120mila prigionieri politici siano rinchiusi in campi di concentramento – chiamati kwanliso – e subiscano pratiche del tutto simili a quelle terribili del 20esimo secolo: "Le loro famiglie non sono a conoscenza di nulla. I colpevoli di reati politici vengono fatti sparire forzatamente: si tratta di una scelta ben precisa volta a creare un clima di paura tra la popolazione". Un sistema, come è noto, praticato in tutti i più duri regimi dittatoriali della storia.

Il dossier dell'Onu, dunque, elenca una serie di violazioni dei diritti umani in Corea del Nord, assimilando il regime di Kim Jong-un ai più barbari del secolo scorso. "Nel ‘900 si diceva: ‘Se solo avessimo saputo quello che stava accadendo…'. Ecco, ora lo sappiamo": gli ispettori con questa esortazione hanno invitato il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a intervenire, anche se è assai probabile che un eventuale voto su un intervento in Corea del Nord vedrebbe il veto della Cina, che ha strettissimi legami con Pyongyang.