ONU: “A Gaza i corpi dei palestinesi vaporizzati come a Nagasaki”. Speranze per un cessate il fuoco
L'ipotesi di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza riprende corpo dopo oltre un anno di negoziati infruttuosi: la conferma arriva direttamente da Hamas che ieri in una dichiarazione ha affermato di ritenere che i colloqui degli ultimi giorni siano stati sufficientemente produttivi da consentire di concordare una pausa dei combattimenti, ma solo se Israele non imporrà ulteriori condizioni. "Il Movimento di resistenza islamico Hamas conferma che alla luce delle discussioni serie e positive che si stanno svolgendo a Doha, sotto gli auspici dei mediatori qatarioti ed egiziani, è possibile raggiungere un accordo su un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri", ha affermato il gruppo armato palestinese.
Gli USA: "Cauto ottimismo su una tregua a Gaza"
Anche il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha affermato che l'accordo a Gaza è "vicino". "Crediamo – e gli israeliani lo hanno detto – che ci stiamo avvicinando ma siamo anche cauti nel nostro ottimismo", ha detto il funzionario in un'intervista a Fox News. "Siamo già stati in questa posizione e non siamo riusciti ad arrivare al traguardo", ha precisato.
ONU: "Vaporizzati i corpi delle vittime"
Il raggiungimento di un'intesa per una tregua a Gaza è quanto mai urgente: secondo l'ultimo aggiornamento fornito dall'OCHA, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, le vittime accertate nell'enclave palestinese dal 7 ottobre 2023 sono almeno 44.786 mentre i feriti oltre 106mila. Si tratta però di stime prudenti, che non tengono conto delle decine di migliaia di dispersi. Non solo: Georgios Petropoulos, a capo dell'OCHA a Gaza, ha raccontato di aver assistito alle conseguenze di un attacco israeliano che aveva "vaporizzato" i corpi delle vittime.
Funzionario ONU: "Al-Mawasi assomigliava a Nagasaki"
In una serie di dichiarazioni riportate dal quotidiano israeliano Haaretz, Petropoulos ha affermato che il luogo dell'attacco ad al-Mawasi assomigliava a Nagasaki, la città giapponese dove le forze statunitensi sganciarono la bomba atomica nel 1945. "Sono stati contato i corpi, ma ci sono persone che sono semplicemente evaporate", ha detto Petropoulos. "Dieci o venti persone che si sapeva fossero nelle tende sono semplicemente scomparse. Ero all'ospedale dopo il bombardamento, sembrava un mattatoio, sangue ovunque".
Haaretz non ha chiarito a quale attacco israeliano si riferisse Petropoulos, ma i raid ad al-Mawasi, un'area che lo stato ebraico aveva designato come "zona sicura", sono stati almeno otto tra novembre e dicembre ed hanno ucciso decine di persone.