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Guerra in Ucraina

Ong ungherese a Fanpage.it: “Orbán ha ingannato le persone, nel voto tante irregolarità”

Stefánia Kapronczay, direttrice esecutiva di Hungarian Civil Liberties Union, spiega ai microfoni di Fanpage.it qual è stata la strategia del leader euroscettico Orbán per vincere ancora.
A cura di Giacomo Andreoli
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"La propaganda legata alla guerra è stata fondamentale: Orbán ha fatto credere che se avesse perso noi ungheresi saremmo entrati in guerra contro la Russia. Ma ci sono state anche diverse irregolarità nel voto". Ad analizzare ai microfoni di Fanpage.it la nuova vittoria del leader ungherese Viktor Orbán è Stefánia Kapronczay, direttrice esecutiva dell'ong indipendente Hungarian Civil Liberties Union. L'organizzazione ha denunciato diversi brogli in questa tornata elettorale, in cui il partito di maggioranza, Fidesz, ha ottenuto assieme al partner Kdnp, il 53% dei consensi. Per Orbán si tratta del quarto mandato di fila dal 2010, mentre nel Paese i sistemi mediatico, politico, giudiziario, ma anche il mondo della cultura e della scuola, continuano a non essere del tutto liberi, perché sotto il controllo sempre più stretto dell'esecutivo.

Come ong avete parlato di diverse irregolarità durante queste elezioni. Cosa è successo?

L'intero sistema elettorale ha avuto dei problemi in queste elezioni, ma anche in passato. Vari attivisti per i diritti civili ed avvocati lo hanno registrato e ci sono diverse cause legali in corso al momento. La questione più grande è quella del voto postale per chi vive fuori dall'Ungheria: un sistema costruito per essere discriminatorio, con molte persone che non hanno ricevuto la scheda elettorale in tempo, rendendo impossibile il voto. È noto che gli elettori che vivono all'estero sono per lo più su posizioni politiche europeiste, distanti da quelle del governo in carica. Ma ci sono state anche irregolarità con le schede fisiche, per lo più in Romania, dove ne sono state trovate decine e decine bruciate, in una regione dov'è presente una minoranza ungherese. Ci sono state poi segnalazioni di pressioni da parte di attivisti pro-Orbán alla popolazione ungherese che votava in Serbia. In tutto ciò la Commissione elettorale nazionale ha detto non può far luce su questi casi perché "può solo salvaguardare l'attuazione della legge elettorale". Quindi cosa è successo davvero in queste elezioni non lo sappiamo. Però crediamo che tutte queste irregolarità non mettono del tutto in discussione la vittoria di Orbán.

E allora perché Orbán ha vinto?

Sicuramente la legge elettorale più maggioritaria che proporzionale, votata dalla sua maggioranza, lo aiuta, ma il fatto è che ci sono grandi problemi con l'indipendenza dei media e delle istituzioni pubbliche. L'opposizione ha potuto giocare la partita, ma come dicono giustamente diversi analisti internazionali Orbán e la sua macchina retorica hanno saputo trasformare la guerra in Ucraina in una situazione a suo favore. Il premier ha detto che il suo partito è per la pace, rimanendo neutrale tra Mosca e Kiev, mentre l'opposizione ci avrebbe portato in guerra. Questo elemento ha ingannato e spaventato molte persone, anche perché siamo tra i Paesi confinanti con l'Ucraina. Una strategia di grande successo.

Nemmeno una coalizione per la democrazia che ha unito quasi tutti i partiti da destra a sinistra ha potuto fermare Orbán. Si tratta davvero di un leader invincibile?

Penso che su questo gli esperti di politica dovranno interrogarsi. Noi ci occupiamo delle libertà e dell'uguaglianza dei cittadini, provando a far avere a tutti i diritti che gli spettano. Sicuramente questa è di nuovo una grande legittimazione per Orbán, anzi la migliore: non ha mai avuto così tanti seggi in Parlamento. Ma le cose in futuro possono cambiare.

Accentrerà ancora il potere nelle mani dell'esecutivo?

Tutto fa pensare che continuerà con quel percorso di "democrazia illiberale" che ha iniziato nel 2010 e noi faremo di tutto per preservare le libertà dei cittadini, messe a dura prova dagli anni di governo di Fidesz.

Orbán ha criticato duramente Zelensky, dopo che lui lo ha accusato di essere l'unico leader europeo pro-Putin. In effetti il legame con il leader russo è forte. Pensa che questa vittoria indebolisca la posizione dell'Unione europea a favore dell'Ucraina?

Lo vedremo, vedremo anche se questo risultato indebolirà la posizione ungherese all'interno dell'Europa. Quello che come ong ci sentiamo di dire con forza è che la maggioranza degli ungheresi rimane europeista e contraria alle azioni della Russia. Questo voto non smentisce tutto ciò. Dobbiamo distinguere le posizioni del governo ungherese da quello che in fondo pensa la maggior parte della popolazione. Il nostro esecutivo è distante dai valori europei, ma ha vinto grazie alla propaganda, perché ha smosso dei sentimenti forti di paura legati alla guerra.

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