OMS: “Poche persone hanno sviluppato gli anticorpi, anche nelle zone più colpite”
"Accogliamo con favore lo sviluppo di test per lo studio degli anticorpi" al Coronvirus "che aiutano a tracciare la diffusione del virus nella popolazione. I dati preliminari che abbiamo raccolto segnalano che una percentuale relativamente piccola possiede gli anticorpi, anche nelle zone più colpite dall'epidemia". Lo ha reso noto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), oggi in conferenza stampa a Ginevra. "Mentre i test sugli anticorpi sono importanti per sapere chi è stato infettato – ha ricordato Ghebreyesus – i test che rilevano il virus sono uno strumento fondamentale per la ricerca, la diagnosi, l'isolamento e il trattamento di casi attivi". Ghebreyesus ha infine annunciato che sono stati "identificati e validati 5 test che possono essere prodotti in grandi quantità".
Fine lockdown non è fine epidemia
"Vogliamo ribadire che allentare le restrizioni non rappresenta la fine dell'epidemia in nessun paese. La fine dell'epidemia richiederà uno sforzo costante da parte di individui, comunità e governi per continuare a reprimere e controllare il virus", ha aggiunto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). "I cosiddetti lockdown – ha spiegato – possono aiutare a smorzare l'epidemia, ma non possono farcela da soli. I Paesi devono ora assicurarsi di poter rilevare, testare, isolare e curare ogni caso e rintracciare ogni contatto".
Sul vaccino
"Accogliamo con favore ogni lavoro si stia portando avanti su un vaccino" contro il Covid-19, "nel modo più rapido e sicuro possibile. Abbiamo ormai migliaia di sequenze virali disponibili e i ricercatori le stanno studiando tutte. Questo ci consente di vedere se e come" Sars-Cov-2 "cambia e stiamo verificando che è relativamente stabile: compie i normali cambiamenti che un virus compie e che ci aspettavamo. Questa è una buona notizia per lo sviluppo di un vaccino", ha detto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus del programma per le emergenze dell'Oms.
Seconda ondata possibile
"C’è sempre la possibilità di un ritorno" del virus, di una seconda ondata, "per questo occorre uscire dal lockdown dirigendosi verso un’altra destinazione. È qualcosa di duro per le persone, ma se non ci muoviamo verso un empowerment della popolazione, che deve capire come proteggere sé stessa e gli altri, attraverso l’igiene personale e il distanziamento sociale, e un investimento per rafforzare i sistemi sanitari". Lo ha sottolineato Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Oms, oggi in conferenza stampa.