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OMS: “L’83% della popolazione africana deve ancora ricevere prima dose vaccino. Rischio varianti”

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità “questo non è solo un fallimento morale, è anche un fallimento epidemiologico, che sta creando le condizioni ideali per l’emergere di nuove varianti”.
A cura di Davide Falcioni
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"L'83% della popolazione africana deve ancora ricevere una singola dose" di vaccino anti-Covid. "Questo non è solo un fallimento morale, è anche un fallimento epidemiologico, che sta creando le condizioni ideali per l'emergere di nuove varianti". L'ennesimo monito arriva dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo messaggio durante la ‘PortsToArms Conference' sull'equità vaccinale. "Questa settimana segna un anno da quando Covax", la piattaforma nata per ampliare al massimo l'accesso alla vaccinazione anti-Covid anche ai Paesi a basso e medio reddito, "ha effettuato la sua prima consegna in Africa, in Ghana", ricorda.

"Sfortunatamente – sottolinea – il nazionalismo dei vaccini e i produttori che danno la priorità ai Paesi ad alto reddito hanno fortemente limitato il numero di vaccini che Covax è stata in grado di fornire nella prima metà dello scorso anno". Ora con questa struttura "stiamo superando molti dei vincoli di fornitura e consegna che abbiamo dovuto affrontare l'anno scorso, con quasi 1,2 miliardi di dosi di vaccino consegnate. E le prospettive di fornitura per quest'anno sono positive", evidenzia il Dg Oms. "Attraverso le dosi acquistate e donate – aggiunge – Covax si è assicurata un numero sufficiente di vaccini per raggiungere una copertura del 45% nei Paesi beneficiari entro la metà di quest'anno. Altre fonti, per esempio quelle che passano dal nostro partner Avat (African Vaccine Acquisition Trust), forniscono i mezzi per raggiungere l'obiettivo globale del 70% entro metà 2022".

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