“Omicron si diffonde a un ritmo senza precedenti”: l’allarme dell’Oms sulla nuova variante
"La variante Omicron si sta diffondendo a un ritmo senza precedenti". Non usa giri di parole il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha fatto il punto della situazione Covid-19 nel mondo nel corso del consueto briefing con la stampa, riferendo che la mutazione di Sars-Cov-2, individuata per la prima volta in Sudafrica lo scorso novembre, è
stata registrata finora in 77 Paesi, di cui 25 facenti parte dell'Unione europea, Italia inclusa. Ma "la realtà è che Omicron è probabilmente presente nella maggior parte del globo, anche se non è stata ancora rilevata", ha aggiunto.
Ghebreyesus non ha nascosto le sue preoccupazioni rispetto al fatto che "i Paesi e le popolazioni stiano liquidando la variante Omicron come blanda. In passato abbiamo imparato che sottovalutare questo virus è a nostro rischio e pericolo. Anche se Omicron causa una forma meno grave della malattia, l'enorme numero di casi potrebbe ancora una volta sopraffare i sistemi sanitari che non sono pronti", ha sottolineato.
Il numero uno dell'Agenzia Onu ha anche avvertito che i vaccini da soli non proteggeranno le nazioni del mondo dall'Omicron, considerando anche che la protezione sembra diminuire senza la dose di richiamo, sottolineando l'importanza delle mascherine e del distanziamento sociale, attenzione all'aereazione degli ambienti chiusi e igiene delle mani. "Bisogna continuare ad osservare tutte queste misure", ha aggiunto. A lui ha fatto eco Mike Ryan, capo delle Emergenze dell'Oms: "Solo così ridurremo la forza dell'infezione e poi speriamo di superare questa ondata evitando di portare a collasso i nostri sistemi sanitari pubblici e sanitari".
Prima di lui, anche il capo dell'ufficio europeo dell'Oms, Hans Kluge, aveva avvertito che la variante "può diffondersi più velocemente di quella Delta ed è probabile che diventi dominante in Europa". Al momento, secondo gli ultimi dati dell'Ecdc sono in totale 2.127 i casi collegati a Omicron dalla comparsa delle nuova variante nell'area Ue, confermati in 25 Paesi. La Danimarca e la Norvegia sono i Paesi che registrano il maggior numero di infezioni, seguite da Germania e Francia. In Italia ne sono al momento 27.