“Omicron è uno tsunami”: ora il Regno Unito teme un’ondata esplosiva di ricoveri
La situazione in Regno Unito, travolto dalla quarta ondata di contagi e dalla rapida diffusione della variante Omicron, continua a destare preoccupazione nel mondo medico e scientifico. E nel resto d'Europa. La premier scozzese, Nicola Sturgeon, ha definito Omicron uno "tsunami". I numeri rendono questa immagine: oltre 58 mila nuovi casi nell'ultimo giorno, un picco dall'inizio dell'anno. Sono oltre mille i casi riconducibili alla variante nel Paese che, nonostante l'alto tasso di vaccinati ora si trova a valutare nuove restrizioni per Natale.
Per quel giorno, avvertono gli scienziati, Omicron potrebbe già essere dominante e rappresentare oltre il 90% delle infezioni. "Qualora la variante Omicron dovesse dimostrarsi virulenta quanto Delta, la sanità britannica potrebbe esserne letteralmente travolta", ha spiegato al Guardian l'epidemiologo dell'Imperial College, Neil Ferguson.
Il piano B a cui sta pensando il governo di Boris Johnson si basa sostanzialmente sul ritorno al telelavoro e sul Green Pass obbligatorio. "Non possiamo presumere che la variante Omicron del Covid-19 sia meno grave delle altre che l'hanno preceduta. Quel che è certo è che si diffonde molto più rapidamente delle precedenti varianti, e si sta assistendo a un rapido aumento dei casi nel Regno Unito ed in Sudafrica", ha detto il premier britannico annunciando una possibile stretta. Che farebbe appunto scattare l'obbligo di passaporto vaccinale per accedere ai locali, il ritorno allo smart working e la mascherina negli spazi al chiuso.
D'altronde restrizioni e chiusure stanno scattando in tutta Europa: dai lockdown per i non vaccinati, al coprifuoco anticipato, regole per i viaggi e le nuove misure anti contagio, tutti i Paesi europei (nella specificità delle singole situazioni) stanno facendo i conti con la quarta ondata di contagi.