Omicidio Sarah Everard: il poliziotto indagato resta in carcere, processo al via il 25 ottobre
È stata fissata la data del processo all’uomo accusato di aver ucciso a Londra Sarah Everard, la trentatreenne scomparsa lo scorso 3 marzo e trovata morta in una boscaglia nei pressi della capitale britannica nove giorni dopo. Il processo a Wayne Couzens, poliziotto di quarantotto anni padre di due figli accusato del delitto, inizierà il 25 ottobre. Lo ha riferito il giudice Mark Lucraft del tribunale penale londinese di Old Bailey. L’agente di polizia nel frattempo rimarrà in custodia nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh. Il 9 luglio è prevista l'apparizione del sospetto assassino di Sarah a una nuova udienza preliminare, dopo quella di oggi nella quale si è limitato a confermare le sue generalità.
Continuano le proteste per la morte di Sarah Everard
Intanto continuano nel Regno Unito le proteste scatenate dall’omicidio della giovane donna, un caso che ha inorridito l’intero Paese suscitando paura e allarme per la sicurezza. Centinaia di persone ieri hanno partecipato a Londra a una nuova veglia per Sarah. Il raduno si è concentrato nei pressi di Westminster: molti i cartelli e gli slogan contro le aggressioni alle donne ma anche contro gli eccessi della polizia denunciati al grido di "vergogna!" e "non ci farete tacere”. Sabato scorso poliziotti hanno ammanettato e portato via con la forza diverse persone donne che si erano radunate per deporre fiori in memoria di Sarah Everard.
La scomparsa e l’omicidio di Sarah Everard
Sarah Everard era scomparsa la sera del 3 marzo mentre tornava a casa sua dopo essere stata da un'amica. Il suo corpo è stato poi trovato in un bosco del Kent e l’agente di Scotland Yard Wayne Couzens è stato arrestato ed è indagato per il rapimento e l’omicidio. Le indagini proseguono sotto la direzione della comandante di Scotland Yard, Cressida Dick, che ha escluso di dimettersi per i fatti di sabato e si è vista rinnovare la fiducia dal premier Boris Johnson e dalla ministra dell'Interno, Priti Patel. Fra gli sviluppi dell'inchiesta, da segnalare la rimozione dall'incarico di un poliziotto coinvolto nelle perquisizioni condotte alla ricerca del cadavere della donna, accusato di aver condiviso immagini inappropriate con alcuni colleghi.